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In 10 anni si è estinto un quinto dei benzinai

Tra il 2014 e il 2024 la rete italiana delle stazioni di rifornimento di carburanti si è ridotta del 22,2%, perdendo oltre 4.500 punti vendita. A lanciare l’allarme è Confesercenti. Un’emorragia – riferisce una nota – che ha avuto un forte impatto soprattutto nelle località più piccole: nello stesso periodo, 246 Comuni sotto i 15mila abitanti hanno visto chiudere l’ultimo distributore di carburanti, costringendo gli oltre 527mila residenti – ed eventuali turisti – a recarsi in un altro Comune per fare rifornimento.

I vari tentativi di guidare una razionalizzazione del numero di distributori – come richiesto anche dai gestori per aumentare la sostenibilità della rete – sono naufragati, e la rete si è razionalizzata da sé. In modo però squilibrato, provocando un preoccupante “buco” nel servizio ai cittadini delle località minori. Se infatti è vero che la diminuzione più rapida del numero di distributori si registra nei Comuni con più di 250 mila abitanti (-24,3% tra il 2014 ed il 2024, anche per motivi di sicurezza), anche la riduzione registrata nei paesini e nei borghi sotto i 5 mila abitanti è sopra la media (-23,7%). E l’impatto della desertificazione dei benzinai è più forte: degli oltre 527mila residenti rimasti a secco, circa 412mila vivono in un micro-comune.

A contribuire al calo del numero di punti vendita, anche il crollo di iscrizioni di nuove imprese che si sono più che dimezzate. Nel 2014 erano 407 – di cui più di un quarto nei piccolissimi Comuni sotto i 5mila abitanti – nel 2023 sono state solo 139: un crollo del -65,8%. Nei piccolissimi Comuni la riduzione è stata addirittura del -74,1%. Un calo non compensato – come avviene invece in altri settori del commercio – dall’aumento di gestori di nazionalità non italiana: tra il 2014 ed il 2024 passano da 684 a 941. Un balzo del +37,6%, ma insufficiente a invertire il calo complessivo. Un problema, in primo luogo, per i cittadini residenti, ma anche per eventuali visitatori: l’Italia ha un patrimonio straordinario di piccoli borghi e paesi, accessibili soprattutto attraverso il trasporto su gomma, che hanno un potenziale turistico straordinario. Ma i visitatori rischiano di restare a secco: letteralmente, perché privi di carburante, e figurativamente anche di contante, visto che stanno sparendo pure gli Atm: negli ultimi dieci anni ne sono scomparsi quasi 5mila, l’11%  circa.

“Per molti italiani – sottolinea Confesercenti – fare rifornimento e prelevare contanti un problema quotidiano. Nei micro Comuni sono rimasti solo tre distributori ogni 10mila abitanti. In molte aree del paese fare rifornimento di carburante richiede spostamenti di decine di chilometri. E purtroppo, non si tratta dell’unico servizio ormai al lumicino: nelle piccole località non è necessario uscire dal Comune solo per fare rifornimento, ma anche per comprare un giornale e a volte persino per prendersi un caffè. Bisogna varare una politica di sostegno alle attività commerciali ‘essenziali’ nei piccoli centri, o quasi metà della popolazione italiana rimarrà senza servizi o quasi: gli italiani che abitano in un comune sotto i 15mila abitanti sono circa 23,6 milioni”.

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