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In attesa di Giustizia: cronaca nera

Tribunali sostanzialmente chiusi, Procure al lavoro sotto traccia e – come sembra – principalmente sulle tracce di responsabili del contagio nelle residenze per anziani ma il distanziamento sociale tiene necessariamente lontani i cronisti giudiziari dalle loro fonti all’interno dei palazzi di giustizia o delle questure, e persino le trasmissioni televisive dedicate al gossip giudiziario si sono riconvertite al tema esclusivo della pandemia.

Il momento è stimolante per fare riflessioni pensando a ciò di cui non disponiamo ed a cui siamo abituati: come la cronaca nera che, per le ragioni illustrate, ora langue anche se non sarà per molto ancora…e nella quotidianità fatta in gran parte di ricerca di notizie sull’andamento del contagio e dei possibili rimedi, accade che balzi all’attenzione anche un articolo di “giudiziaria” pubblicato da un giornale omanita.

Uno pensa all’Oman, medio oriente, e prima ancora di leggere il luogo comune ti fa dire: beduini! Chissà questi che ai ladri – l’articolo tratta proprio di simili furfanti – tagliano le mani che rapporto difficile avranno con la presunzione di innocenza!

Poi salta all’occhio subito una cosa: le foto degli arrestati sono coperte per non renderli riconoscibili, i nomi sono ridotti ad iniziali o non citati del tutto e il pezzo è di fredda cronaca, privo di qualsiasi valutazione sulle responsabilità che restano presunte e senza magnificazioni dell’operato degli inquirenti.

Proviamo a immaginare come un articolo analogo sarebbe stato scritto in Italia, magari preceduto da un proclama a reti unificate del Ministro dell’Interno?

“Con una brillante operazione al termine di una meticolosa indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, la polizia ha arrestato una banda di pericolosi criminali  (non presunti ladri, come scrive il giornalista omanita) dedita al furto nei grandi magazzini.

I componenti della associazione per delinquere, sulle cui tracce gli investigatori erano ormai da tempo, sono stati tradotti in carcere.

Nella ordinanza di custodia cautelare (che i giornalisti non dovrebbero avere, almeno non subito) si legge che in moltissime occasioni hanno (e non: avrebbero) rubato borse ed oggetti vari presso catene della grande distribuzione.

Tre degli arrestati hanno precedenti specifici per furto e reati contro il patrimonio (leggasi: sono certamente loro, i ladri. A che serve il processo?). Le indagini sono ancora in corso e non si escludono clamorosi sviluppi”.

Va bene, direte voi, ma alla fine a questi gli tagliano le mani!…non è detto perché il sistema processuale dell’Oman è un accusatorio puro di  tradizione britannica: quindi molto garantista.  Comunque sia, qualcosa da imparare lo abbiamo anche dagli omaniti: in attesa di Giustizia e sia pure nel rispetto del diritto di cronaca i processi non si fanno sui giornali e meno che mai anticipando sentenze di condanna.

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