Milano

  • In attesa di Giustizia: chicchi di veleno

    Pierfrancesco Pacini Battaglia, “Chicchi” per gli amici…e chi sarà mai? Pochi lo ricordano e probabilmente c’è chi si allieta se questo protagonista della stagione di Mani Pulite sia stato dimenticato e poi se ne sia andato in silenzio, a 89 anni, sebbene quella del silenzio non sia stata per lui una regola sempre rigorosamente rispettata: la sua scomparsa non ha interessato granché le cronache, con l’eccezione inziale – per lui, pisano –   delle testate della Nazione e del Tirreno.

    Certamente fu piuttosto loquace nel 1993 con i magistrati del Pool di Milano ai quali riferì di movimentazioni di denaro degne della finanziaria di uno Stato sovrano effettuate tramite la Karfinco, un istituto di credito ginevrino di sua creazione specializzatosi nel deposito ed amministrazione di fondi neri e mazzette.

    Chicchi Pacini Battaglia, nonostante abbia ricoperto un ruolo di cruciale importanza nel sistema tangentizio, evaporò tanto rapidamente quanto in maniera misteriosa dalla Tangentopoli lombarda, pulito come il sederino di un bimbo e senza neppure subire l’onta di San Vittore, dopo essersi presentato spontaneamente in Procura dove fu trattato in guanti bianchi anche per le condizioni di salute rese critiche da un cuore malandato. “Noi, per farlo parlare mica potevamo picchiarlo” disse poi Davigo di cui è, peraltro, nota preferenza per la moral suasion assicurata dalla galera. Del resto, a quei tempi, confessare era la parola d’ordine per chi sceglieva di avventurarsi con le sue gambe al quarto piano del palazzo di giustizia di Milano.

    Tra le tante cose dette da Pacini Battaglia, che non esitò a scaricare su chiunque altro la colpa per ogni malefatta riconducibile alla gestione della sua banca, permangono inquietanti un paio di affermazioni successive: “si è pagato per uscire da Tangentopoli” e “Di Pietro e Lucibello (l’avvocato, notoriamente molto amico del P.M., da cui fu difeso) mi hanno sbancato…”; nessuno, opportunamente, gli ha mai chiesto conto, di dare una spiegazione a queste frasi e l’argomento è stato trattato alla stregua di una leggenda metropolitana da destinare ad un più rassicurante oblio.

    Voci dal sen fuggite, chicchi di veleno distribuiti in dosi non letali da colui che fu definito “il banchiere che stava un gradino sotto Dio” e che alcuni anni dopo fu arrestato nell’ambito di un’indagine spezzina insieme a Lorenzo Necci, ex A.D. delle Ferrovie dello Stato, ed all’ex parlamentare Danesi: niente indulgenza plenaria e quella volta fu condannato a sei anni di reclusione in parte minima scontati in carcere, graziato nuovamente dalle sue patologie cardiache.

    Ci fu solo un irriducibile segugio, il decano dei cronisti giudiziari milanesi Frank Cimini, il quale ebbe l’ardire di scrivere che Pacini Battaglia, con il suo silenzio a corrente alternata su come erano andati realmente i fatti in quelle indagini, salvò l’immagine della magistratura.

    La madre di tutte le tangenti, così Antonio Di Pietro descrisse in maniera pittoresca la vicenda Enimont nel corso del processo a Sergio Cusani ma, a distanza di trent’anni, l’unica definizione che ragionatamente si può dare è proprio quella di Mani Pulite come la Mater Lacunosa di tutte le inchieste per tutto ciò che ha comportato come conseguenza delle forzature probatorie – non di rado un po’ grossier –  in virtù della supplenza del codice con il cosiddetto “rito ambrosiano” a tacere dello stravolgimento dell’equilibrio tra poteri dello Stato con la subalternità della politica alla magistratura, ai silenzi imbarazzati ed ai mea culpa postumi di alcuni ex P.M., per non parlare dei troppi misteri che accompagnarono quella stagione: dalla pistola con cui Raul Gardini si sarebbe suicidato per poi riporla ordinatamente sul comodino ai presunti conti cifrati in Austria di Di Pietro, al  fascicolo  “Mario Chiesa + Altri” che divenne una specie di contenitore dell’indifferenziata in cui, in maniera volutamente confusa, vennero per anni riversate tutte le investigazioni su oltre 4.500 indagati creando non pochi problemi di accesso agli atti nell’esercizio del diritto di difesa.

    Non c’è stato solo Enzo Tortora a testimoniare in questo Paese più che l’attesa il crepuscolo della Giustizia.

  • Non c’è fine all’improvvisazione

    Da qualche tempo vari esponenti politici fanno a gara per vedere chi è più verde, più green, più ambientalista, in testa a tutti molti sindaci che, scatenati nella guerra contro le macchine, aboliscono parcheggi, creano sempre più cari balzelli per entrare in città e costruiscono sempre più pericolose corsie ciclabili.

    Tutti questi illustri paladini del verde, responsabili come e più degli altri del dissesto ambientale del Pianeta, non per altro hanno tutti abbondantemente governato, tacciano però sui fondi Pnrr che l’Europa ha stanziato per creare ampi polmoni verdi nelle aree urbane e che loro, in gran parte, non hanno voluto o saputo usurare, in sintesi li hanno persi.

    Migliaia di alberi avrebbero dovuto essere piantati mentre invece molte città, a partire da Milano, non hanno fatto nulla e così sono stati lasciati i fondi europei e si è invece proseguito nella strada del cemento e dell’inquinamento, alla faccia dei tanti proclami ecologici.

    Sono mancate le idee, la progettazione, la capacità, la volontà politica ma di questo ben pochi media hanno parlato.

    Alla propaganda green non è corrisposta l’azione politica, per altro non è una novità, da anni assistiamo all’abbattimento di alberi, più facile abbatterli che curarli, a piccole sporadiche piantumazioni con fuscelli che presto muoiono, e alla cementificazione selvaggia di ogni oasi verde, comprese molte aree agricole.

    Da Messina a Milano progetti presentati e poi irrealizzati o neppure fatti, solo Milano, al momento, ha già perso 12 milioni di euro destinati dall’Europa alla piantumazione di nuovo verde mentre la città ha la ZTL tra le più grandi d’Europa e alla fine di ottobre entrare nel grande ed allargato centro città, oltre all’obbligo di guidare macchine Diesel euro 6, costerà al giorno ben 7 euro, più ovviamente le salatissime ore di parcheggio.

    Non contento il sindaco Sala fa pagare l’ingresso in città anche ai residenti, un po’ meno, certo, ma non si è mai visto che una persona debba pagare per entrare a casa propria!

    Siamo ormai all’assurdo, parliamo di macchine elettriche, che spesso vanno a fuoco, importiamo dalla Cina quanto serve, penalizzando l’industria automobilistica europea, e non sappiamo ancora dove, e quanto costerà, smaltire le batterie.

    Intanto si abbattono alberi invece di piantarne, si perdono i milioni dati dall’Europa, chissà se, come in passato, questi fondi andranno ad altri paesi con amministratori locali più avveduti, si distruggono sempre più le aree verdi, necessarie per abbattere l’inquinamento, e si fa propaganda green mentre si procede con una politica che è tutto il contrario.

    Ogni commento diventa inutile, non c’è fine alla malafede, all’improvvisazione ed alla falsità.

  • Milano: la cronaca ci parla ancora di violenza sessuale e abuso di alcol

    La mattina di domenica 10 settembre si è consumata a Milano l’ennesima violenza sessuale, questa volta a danno di una ragazza diciottenne la quale, secondo quanto riportano i media, ha raccontato alle Forze dell’Ordine che, dopo aver passato una serata, fino all’alba, con il fratello e degli amici, a seguito di un litigio, era rimasta sola ed ubriaca in mezzo alla strada.

    Un giovane, anch’egli diciottenne, l’avrebbe avvicinata offrendosi di aiutarla e poi invece l’avrebbe costretta a rapporti sessuali in un giardinetto.

    Inutile sottolineare come Milano abbia, come altre località più degradate, il problema di avere maggiore sicurezza nelle strade, a qualunque ora.
    Sappiamo bene che l’indifferenza con la quale tanti uomini commettono abusi e violenze sulle donne è in continuo aumento, quello che impensierisce ulteriormente è che siano anche i più giovani ad agire in modo tanto brutale, senza paura e con estrema sicurezza di impunità.

    Preoccupa anche la mancanza di solidarietà tra congiunti od amici e la spaventosa ingenuità di troppe ragazze che non comprendono i pericoli, specie di notte, ed i rischi che comporta il non avere più capacità di difesa e di attenzione per colpa dell’abuso di alcol o di stupefacenti.

    Forse se la giovane, che ha subito questa terribile violenza, non fosse stata obnubilata dall’alcool, come ha dichiarato, avrebbe potuto salvarsi, certamente se il fratello ed i suoi amici non l’avessero lasciata sola non sarebbe accaduto nulla.

    Sappiamo bene che, come dicevano i nostri vecchi, “dei se e dei ma sono piene le fosse” ciò non toglie che molti dovrebbero, senza le inutili polemiche degli amanti del politicamente corretto, dire che mentre, senza giustificazioni e sconti, si devono severamente punire tutti i violentatori si deve anche insegnare alle donne, specie più giovani, che i pericoli esistono e poi insegnare loro come cercare di evitarli.

    Il male esiste, non è ignorandolo che non ci colpisce.

    La libertà è un bene prezioso ed irrinunciabile ma, come tutte le cose, diventa a rischio se non sappiamo difenderla.

    Non siamo tutti uguali, purtroppo, gli assassini, gli stupratori, gli indifferenti sono tra noi, per difenderci dobbiamo saper vigilare e non perdere la nostra capacità di ragionamento e difesa, il male è anche l’abuso di alcol e di droga, male in se e male perché ci mette in pericolo, senza difese, alla mercé dei violenti.

  • Addii senza fine, Piazza Affari sempre più magra

    Non si arresta l’emorragia di società in uscita da Piazza Affari. La tendenza che il disegno di legge Capitali, una volta approvato dal Parlamento, proverà a fermare incoraggiando le aziende a quotarsi in Borsa e a restarci, ha toccato il suo record negativo l’anno scorso quando la Borsa di Milano ha registrato il maggior numero di addii e il peggior saldo tra entrate e uscite dal 2010.

    In 15 hanno lasciato il listino principale a fronte di solo 6 nuovi ingressi. Il dato è contenuto nella relazione annuale della Consob e conferma il ‘dimagrimento’ della Borsa. Se nel 2010 poteva contare su 272 quotate italiane, nel 2022 sono scese a 220 (-19%).

    Dalla fotografia sull’attività svolta nell’ultimo anno dall’authority di vigilanza sui mercati finanziari emerge poi che le sanzioni irrogate dalla Commissione sono state pari nel complesso a 5,2 milioni di euro, il valore più basso dal 2005.  Ridotta anche la platea dei destinatari, nel complesso 65 soggetti, il minimo dal 2001. Si tratta di numeri lontani dal record di multe da 43 milioni del 2007 per sanzionare i ‘furbetti del quartierino’ protagonisti della stagione delle scalate bancarie e di quella a Rcs, nonché l’equity swap Ifil-Exor sulle azioni Fiat. Se si guarda all’ultimo anno le sanzioni più salate sono invece legate al crac dell’ex unicorno delle bioplastiche Bio-on (1,67 milioni) e all’insider trading nell’opa Snaitech (1,05 milioni).

    Sul calo delle multe incide fra l’altro il mutato approccio della Consob per disinnescare in anticipo, attraverso il dialogo con i soggetti vigilati, i comportamenti illeciti. In linea peraltro con l’idea promossa anche dal governo di una vigilanza non solo sanzionatoria.

  • Tutto pronto a Milano per i Campionati del Mondo Assoluti di Scherma

    Milano si prepara ad ospitare i Campionati del Mondo Assoluti di Scherma, in programma dal 22 al 30 luglio all’Allianz MiCo Milano. L’evento, presentato nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, ha visto la partecipazione di Martina Riva, Assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Comune di Milano, Lara Magoni, Sottosegretario alla Presidenza Sport e Giovani Regione Lombardia, Claudia Colla, Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, Emmanuel Katsiadakis, FIE Interim President, Marco Fichera, Presidente del Comitato Organizzatore Milano 2023, Paolo Azzi, Presidente della Federazione Italiana Scherma e Federico Vismara, spadista azzurro vice-campione europeo individuale

    Il capoluogo meneghino è pronto ad accogliere migliaia di appassionati e oltre 2000 persone, tra atleti e membri degli staff, provenienti da 116 paesi per un grande evento internazionale valido per la Qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Grande attesa ovviamente per la scherma azzurra dopo gli Europei da record di poche settimane fa tra Plovdiv e Cracovia, dove sei squadre su sei dell’Italia hanno conquistato una medaglia. Dopo l’edizione del 2011 a Catania, la grande scherma internazionale torna in Italia e, per la prima volta, sarà ospitata a Milano, una città ricca di tradizione, innovazione e cultura. Per l’occasione, la sala stampa dell’arena sarà intitolata allo storico campione di scherma Edoardo Mangiarotti. I Mondiali di scherma non saranno solo competizione ma anche una grande festa per tutti con l’Arco della Pace che diventerà Medal Plaza: uno spazio unico realizzato in collaborazione con il CONI che porterà in via del tutto eccezionale Casa Italia. Dal 25 luglio sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito. Un particolare riconoscimento sarà riservato alla classe magistrale: i premi per i tecnici degli atleti vincitori saranno dedicati alla memoria di maestri che hanno fatto la storia della scherma italiana e internazionale quali Di Rosa, Di Ciolo, Perone, Zub, Kulkzar e Putyatin. Riconoscimenti speciali alla memoria dei maestri Lodetti e Volpini. Grande la copertura mediatica, con oltre 160 giornalisti accreditati italiani e stranieri.

    A nome della Fie sono felice di avervi qui a Milano. Questo evento è molto importante nel nostro calendario, anche perché sarà l’ultimo prima delle Olimpiadi di Parigi. Ringrazio tutti, dalla Federazione italiana al Comitato organizzatore, dai volontari agli arbitri: il loro lavoro ha reso e renderà possibile il Mondiale”, è il saluto entusiasta di Emmanuel Katsiadakis, Presidente International Fencing Federations, per l’occasione padrone di casa, al quale fanno eco le parole di Martina Riva, Assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Comune di Milano. “La nostra città, che vanta una importante tradizione in questa disciplina, è onorata di essere stata scelta per ospitare la kermesse iridata”, sottolinea, aggiungendo: “Per Milano, i Mondiali di Scherma rappresentano una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026 e un’ulteriore occasione per consolidare la reputazione della nostra città quale capitale dello sport internazionale, dando conferma di competenza organizzativa e ospitalità“.

    Sulla stessa onda di orgoglio anche Lara Magoni, Sottosegretario Sport e Giovani Regione Lombardia, che afferma: “La Lombardia e Milano da oggi sono il palcoscenico mondiale della grande scherma. Regione è orgogliosa di ospitare e di aver contribuito all’organizzazione di un evento di questa portata, che ribadisce l’impegno ed il valore etico, culturale, economico e formativo dello sport. Questi campionati porteranno la Lombardia ad essere visibile in tutto il mondo, il miglior modo per promuovere le eccellenze e le bellezze della nostra regione. Un grande evento che rappresenta una locomotiva importantissima per i giovani, permettendo loro di conoscere, apprezzare ed avvicinarsi ancora di più ad uno sport così vincente e storico per l’Italia”.

    Quella di Milano sarà una kermesse che aiuterà a diffondere la cultura della scherma in maniera trasversale, come auspica Marco Fichera, Presidente del Comitato Organizzatore Milano 2023. “Desideriamo che sia una grande festa di sport e inclusione e vogliamo farla vivere a tutta la città, con una grande attività di promozione per l’evento. Sarà una grande occasione anche per condividere i valori sociali della scherma e, durante la competizione, ci saranno eventi dimostrativi per consentire a tanti piccoli bambini di impugnare la spada o il fioretto. Abbiamo realizzato diversi progetti di legacy per raggiungere target differenti, dai bambini agli studenti universitari, in modo da lasciare un segno positivo e tangibile nel tempo”.

    E per Paolo Azzi, Presidente della Federazione Italiana Scherma, “il Mondiale in Italia è una straordinaria opportunità di visibilità per il nostro sport, per mostrare il suo fascino, i suoi campioni, ma anche i grandi significati sociali e valoriali che la scherma rappresenta e trasmette. Con Milano, poi, si colma una lacuna storica, portando il massimo evento internazionale in una città dalla grandissima tradizione schermistica. Dal punto di vista agonistico, ovviamente, ci giochiamo tanto sul fronte Qualifica Olimpica e contiamo sul supporto del pubblico pronto di sicuro a dare una grande mano ai nostri atleti, che meritano il calore e il sostegno di tutti”.

    Non poteva mancare lo sprono del campione Federico Vismara, spadista azzurro vice-campione europeo individuale: “Un onore essere a Milano per i Mondiali per me che sono di casa e per tutti i miei compagni. Una grande motivazione per tutti noi davanti al pubblico di casa. Abbiamo entusiasmo e voglia di vincere”.

    I valori dello sport e dell’inclusione sono esaltati da Claudia Colla, Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, che afferma: “La scherma è un laboratorio di competenze e valori che la Commissione europea sostiene nell’ambito dell’Anno europeo delle Competenze, come volano per la crescita personale e del vivere insieme. Siamo presenti ai mondiali di scherma a Milano per ribadire la nostra vicinanza al territorio, che si prepara a diventare capitale di un grande evento internazionale valido per la qualificazione ai giochi Olimpici, e per promuovere la visione europea dello sport: inclusivo, che unisce generazioni e popoli diversi, sostenibile, volto all’innovazione sociale e alle buone pratiche ambientali”.

  • Al via il bando per creare il reparto di pediatria più accogliente del mondo

    Realizzare «il reparto di pediatria più bello e accogliente del mondo». È la grande sfida di Fondazione De Marchi – ente non profit impegnato a migliorare la qualità della vita dei pazienti pediatrici e dei loro genitori – che ha lanciato un bando da un milione di euro per trasformare gli spazi pediatrici del Nuovo Policlinico di Milano, che sarà ultimato entro il 2024, in ambienti accoglienti e a misura di bambino, al fine di ridurre al minimo lo stress emotivo e psicologico dei pazienti e dei loro genitori. I fondi stanziati per il bando sono stati raccolti grazie alla generosità dei sostenitori dell’organizzazione.

    Il bando, aperto fino al 30 ottobre, è rivolto ad architetti, designer, scenografi, progettisti multimediali e aziende, che sono chiamati a realizzare un progetto volto ad “umanizzare” uno spazio di oltre 12mila metri quadrati distribuito su tre piani, per creare ambienti capaci di aumentare il benessere dei bambini e dei loro familiari, per cui sono previste sia zone di incontro e relax sia spazi per lo smart working.

    Gli interventi, in particolare, riguarderanno le aree pediatriche del Nuovo Policlinico di Milano: gli spazi di degenza (88 posti letto), l’atrio di ingresso, il pronto soccorso pediatrico, la terapia intensiva pediatrica, il collegamento tra il reparto di pediatria e il giardino terapeutico. In particolare, sono previste sale dedicate all’attività didattica, spazi gioco e luoghi di incontro per pazienti e genitori dotati di giochi, libri e dispositivi tecnologici. Tutti gli ambienti condivideranno una narrazione e un unico progetto creativo e verranno utilizzate soluzioni multimediali, come speciali installazioni e percorsi di realtà aumentata sia statiche per accogliere, stupire e accompagnare i bambini in ogni tappa del loro percorso di cura.

    Lo spazio pediatrico, insieme al reparto Maternità, costituirà uno dei due blocchi di 7 piani, uniti da un blocco centrale di 3 piani, del Nuovo Policlinico di Milano. Il progetto – che vede tra i firmatari Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra – prevede un grande spazio nel cuore di Milano in cui saranno realizzati percorsi di cura dedicati e un parco sopraelevato, che costituirà un grande “polmone” verde.

    Le nuove aree pediatriche saranno un punto di riferimento nazionale per i bambini bisognosi di cure mediche. La Lombardia è, infatti, tra le regioni maggiormente coinvolte nell’accoglienza di pazienti costretti a spostarsi per motivi sanitari.

  • Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo in mostra (ancora per poco) a Milano

    Ultimi giorni per visitare, al MUDEC di Milano, una delle mostre più interessanti della stagione: Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen. Il Surrealismo è stata l’avanguardia più onirica del XX secolo, ufficialmente nata il primo dicembre 1924, quando a Parigi il poeta André Breton pubblicava la sua raccolta di prose Poisson Soluble, la cui introduzione sarebbe diventata il Primo Manifesto del Surrealismo. Non solo uno stile, un movimento artistico, quanto piuttosto un atteggiamento, un modo alternativo di essere e concepire il mondo. È su questo concetto fondamentale che si sviluppano i molteplici temi della mostra milanese, visitabile fino al 30 luglio, con 180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, tutti provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della Collezione Permanente del Museo delle Culture.

    La mostra, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura, con la curatela affidata alla storica dell’arte Els Hoek, curatrice del museo, e la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, presenta una selezione della collezione del Museo Boijmans Van Beuningen con un focus particolare sull’interesse dei surrealisti per le culture native. Il visitatore potrà ammirare opere di Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte e Man Ray assaporando il racconto di un intero movimento artistico. Particolare attenzione viene data all’approfondimento delle tematiche fondamentali su cui si è focalizzata la ricerca surrealista – sogno, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza; attraverso opere di artisti famosi ma anche meno conosciuti, pubblicazioni e documenti storici, la mostra fornisce al pubblico una visione a 360 gradi dell’universo surrealista.

    Introdotta dal concetto che il surrealismo non è uno stile, ma un atteggiamento, si parte con le origini dadaiste del Surrealismo e tre artisti Dada che hanno avuto un ruolo importante nel gruppo surrealista: Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp. In mostra tra gli altri lavori, Cadeau (Audace) di Man Ray o la Scatola in valigia di Duchamp (De ou par Marcel Duchamp ou Rrose Selavy) del 1952. E prosegue con gli artisti influenzati dalle idee della psichiatria e della psicoanalisi, come Salvador Dalí del quale è possibile ammirare Venere di Milo a cassetti, o l’esplorazione della sessualità con la Venere restaurata di Man Ray, per concludere con Meret Oppenheim e la sua Sotto le resede.

    Una sezione particolare approfondisce il tema del complesso rapporto tra il Surrealismo e le culture del sud globale. Tale rapporto costituisce un fil rouge che accomuna numerosi protagonisti del movimento, a partire dal capofila André Breton, che scoprì l’arte a quel tempo detta “primitiva” sin da ragazzo, diventandone poi un importante collezionista. Per i surrealisti quello per le culture native non fu solamente un interesse di tipo estetico o collezionistico, ma costituì uno dei temi di riferimento del movimento.

    Gli artefatti delle culture native venivano a integrarsi nel concetto di “meraviglioso”, una delle categorie fondanti del movimento che assicurava l’accesso alla dimensione della surrealtà, essenziale per la liberazione dell’individuo e per il suo affrancamento dalle convenzioni della società.

  • Restiamo in attesa

    Quante volte, negli anni prima del covid, abbiamo letto delle drammatiche condizioni nelle quali vivevano gli anziani in varie case di riposo?

    Quante volte sono state annunciate inchieste per controllare, verificare, impedire che si ripetessero situazioni spesso tragiche con anziani denutriti, legati ai letti, percossi e feriti in strutture fatiscenti e degradate!?

    Quante situazioni di degrado sono state effettivamente sanate, quanti dei colpevoli veramente puniti, quante case di riposo, su tutto il territorio nazionale, sono state controllate?

    Poi è arrivato il covid e nelle Rsa gli anziani hanno cominciato a morire a frotte, si è tornato a parlare di scandali, mala gestione, necessità di controlli ed interventi, come sempre tutto a parole perché le azioni concrete, le volontà di non ricadere nei vecchi errori, non si sono concretizzate.

    Il covid è più o meno finito da un po’ di tempo e a Milano, in città, è andata a fuoco, con diversi morti e molti feriti, una casa di riposo perché, pur sapendo da giorni che il sistema antincendio non funzionava, nessuno aveva provveduto a ripararlo.

    Ora il sindaco Sala dichiara “chi è responsabile pagherà” ma i morti restano morti, quei morti che erano andati lì proprio per continuare a vivere con quella sicurezza che non potevano più avere a casa loro.

    Ci chiediamo se, dopo le tragedie avvenute nelle case di riposo, durante il covid, il sindaco di Milano, sempre pronto a dichiarazioni su tanti argomenti, compreso quel verde che a Milano non c’è, abbia ritenuto, insieme al suo assessore alla partita, di fare una, anche breve, visita ai vari luoghi dove a Milano tanti anziani si aspettano di continuare a vivere e non di rischiare una morte per cause non naturali.

    Vorremmo che su questo problema il Comune si esprimesse in modo chiaro ed inequivocabile citando, una per una, tutte le case di riposo, pubbliche e private, di Milano ragguagliando i milanesi sulla loro sicurezza e affidabilità.

    E data la situazione vorremmo che anche il presidente Fontana, ed il suo assessore, con i rispettivi sindaci lombardi, iniziassero una mappatura reale sulla sicurezza e vivibilità delle case di riposo in Lombardia.

    Restiamo in attesa perchè se questo non avverrà, neppure questa volta, il chi sbaglia paga dovrà essere rivolto proprio alle più alte cariche amministrative.

  • Inaugurazione del nuovo “Spazio Europa” di Europe Direct Lombardia, Centro di informazione dell’Unione europea

    Europe Direct Lombardia, Centro di informazione dell’Unione europea, organizza, il 5 giugno 2023 alle ore 16 in via Fabio Filzi 22 a Milano, l’evento inaugurale del nuovo Spazio Europa aperto al pubblico e volto a colmare il divario informativo tra cittadini e istituzioni UE.

    L’inaugurazione sarà articolata in due momenti.

    Una sessione istituzionale raccoglierà i contributi di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo; Dubravka Šuica, Vicepresidente della Commissione europea e Responsabile per Demografia e Democrazia, e prevederà il taglio del nastro, l’Inno alla Gioia e la lettura teatrale del discorso di Victor Hugo alla Conferenza di Parigi del 1849 nonché una visita allo Spazio Europa con illustrazione del percorso. Il tutto sarà preceduto da un incontro bilaterale tra il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e la Vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica, presso l’Ufficio Presidenziale di Palazzo Pirelli, a conclusione del quale, entrambi si trasferiranno al piano terra, transitando dall’ingresso principale di Europe Direct Lombardia e accomodandosi sulle poltrone poste nell’Open Space, con il pubblico ammesso già presente.

    Una sessione dedicata al dialogo su “L’idea di Europa: tra passato e futuro”, prendendo spunto dall’opera d’arte realizzata appositamente per il nuovo spazio dal titolo “Il Sogno di Europa”, accoglierà Claudia Baracchi, Docente di Filosofia Morale e Pratiche filosofiche presso l’Università Milano Bicocca e Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Federalista Europeo già assistente di Altiero Spinelli al Parlamento europeo, Docente di Diritto dell’Unione europea dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria per due Lectiones Magistrales sul tema.

    L’inaugurazione offrirà l’opportunità ai presenti di partecipare ad uno scatto fotografico con la Vicepresidente della Commissione europea ma anche ad una question time con gli invitati.

    Che cos’è il nuovo Spazio Europa? Regione Lombardia apre un nuovo Spazio aperto alla città, un luogo di dialogo e di scambio, dove fermarsi chiedere, essere accolti e approfondire cosa fa l’Unione europea per i cittadini, per gli enti locali, le associazioni.

    I cittadini potranno effettuare un percorso accurato di conoscenza delle istituzioni europee, potranno approfondire il bilancio dell’Unione e il Next generation EU, ma anche soggiornare per visionare materiale dell’Unione europea, consultare testi sul Diritto dell’Unione. Un’area interattiva dedicata al Futuro dell’Europa consente ai cittadini di partecipare alla costruzione del processo europeo portando il proprio contributo alla definizione di proposte per il futuro dell’UE.

    Il percorso può essere effettuato in orari di apertura (per i gruppi su prenotazione) in modalità fisica e digitale con l’utilizzo di un QR code apposto sulle immagini mentre sarà possibile aver accesso a pubblicazioni e materiale informativo gratuito e collegamenti con lo Europe by Satellite.

    Due gli sportelli presenti all’interno: uno dedicato ai giovani, alle opportunità che l’Unione europea offre di volontariato, studio, lavoro e tirocinio in Europa; uno dedicato a bandi e programmi europei a favore di enti locali e territori.  I cittadini saranno accolti in un contesto ospitale e innovativo.

  • “Vigili”

    Milano: la Bruna è stata finalmente bloccata grazie all’intervento di una pattuglia di guardie municipali.
    Il fatto non meriterebbe un rigo di cronaca se non fosse che, grazie ad alcuni video, si può, ora, apprezzare l‘intera operazione in tutte le sue sfumature. Si nota, soprattutto, l’uso accorto e misurato del distanziatore, meglio conosciuto come manganello.
    Qualche colpo in testa e al corpo, il tutto senza accanimento, giusto il necessario per ricondurre la scalmanata alla ragione e alla dovuta sottomissione.
    Non c’è stato un uso sproporzionato dei mezzi di coercizione, come i soliti faziosi ipotizzano, ma semplice ricorso a sacrosante pratiche di rieducazione: era ora che la Bruna imparasse a stare al mondo. Ed era anche ora di dare un bell’esempio ed inviare un forte segnale alla ciurma di devianti e derelitti che ci circonda: trans brasileros, puttane, gente che orina sulle panchine del parco, senza case, ”mandingo“ e mamelucchi sfaccendati, pezzenti vari.
    È sicuramente solo l’inizio e poi verrà certamente il turno dei piccoli e grandi evasori, dei corrotti e corruttori, dei narcotrafficanti e delinquenti organizzati, dei gestori in regime di monopolio di intere reti autostradali (ponti assassini che crollano compresi).
    Allora grazie, grazie davvero ragazzi per avere ridato speranza e fatto comprendere che, almeno a Milano, l‘autorità esiste, conosce il fatto suo e sa come affrontare i problemi sociali.
    Quanto a voi, ciurma maledetta, state attenti che prima o poi vi beccano e vi danno una bella ripassata, per questo vi do un consiglio, da vero amico: siate “vigili”.

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