veterinari

  • I veterinari italiani delusi dal no del Governo

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani)

    Governo “contrario” alla riduzione dell’IVA sulle cure veterinarie e sugli alimenti per animali da compagnia. Accolto soltanto come raccomandazione un ordine del giorno sulla Delega Fiscale

    Per la salute e il benessere degli animali da compagnia, la Delega Fiscale non sarà l’annunciata rivoluzione fiscale. Il Governo si è detto, ieri alla Camera, apertamente “contrario” all’IVA agevolata per le cure veterinarie agli animali da compagnia: 19 milioni di cani e gatti, presenti nel 40% delle famiglie italiane, continueranno ad essere “tassati” con l’aliquota massima del 22% ogni volta che ricevono cure e alimenti.
    E’ stato il Sottosegretario al MEF Federico Freni a dichiarare la contrarietà del Governo all’ordine del giorno– prima firmataria l’On Michela Vittoria Brambilla- per una revisione delle aliquote IVA nel contesto della Delega Fiscale. Dopo il rifiuto iniziale, il Sottosegretario ha accolto soltanto come “raccomandazione” l’atto di indirizzo, sollecitato in Aula dall’On Rita Dalla Chiesa cofirmataria dell’iniziativa insieme ai deputati, Saccani Jotti, Cherchi, Deborah Bergamini, Gallo, De Monte, Tenerini, Bonelli, Borrelli e Malaguti.

    L’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari si dice profondamente delusa. Il momento è storicamente favorevole, osserva l’Associazione, mentre è troppo debole l’impegno assunto dal Governo come “raccomandazione”. La riforma fiscale era stata annunciata dal Vice Ministro Maurizio Leo come “strutturale”, addirittura una “rivoluzione”, dopo la riforma degli anni Settanta. Un’occasione storica mancata, anche alla luce della revisione europea della Direttiva IVA, viatico per ricollocare i servizi veterinari entro l’alveo delle prestazioni di prevenzione e sanità pubblica. L’ANMVI ricorda che le prestazioni veterinarie sono state esenti da IVA, in quanto sanitarie, fino agli anni Novanta.
    Le politiche di prevenzione, in chiave “one health”, dovrebbero suggerire un serio ripensamento dell’approccio fiscale alla salute animale- conclude l’ANMVI- non solo riguardo all’IVA ma anche aumentando le detrazioni fiscali delle prestazioni veterinarie. La salute degli animali da compagnia concorre alla salute pubblica.

  • Antibiotico-resistenza, ANMVI: bene target per la medicina umana

    Riceviamo e pubblichiamo una comunicato stampa dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani)

    Prima di oggi la strategia europea contro l’AMR (Anti-Microbico-Resistenza) non era compiutamente “one health”. Con l’odierna raccomandazione del Consiglio Europeo vengono finalmente fissati, per la prima volta, anche in medicina umana dei target di riduzione dei consumi di antimicrobici: entro il 2030 dovranno essere ridotti del 20% rispetto al 2019.

    Inoltre, vengono fissati obiettivi di riduzione delle infezioni umane causate dai batteri più resistenti (Escherichia coli, Staffilococco aureus, Klebisiella pneumoniae) e vengono forniti ai medici indirizzi di scelta degli antimicrobici seguendo le indicazioni dell’OMS. Non da ultimo, vengono raccomandati la raccolta dei dati e il monitoraggio delle prescrizioni di antibiotici nelle persone, utili ad orientare i medici e i farmacisti nell’uso prudente.

    Sono tutte azioni che nel settore della medicina veterinaria sono già in atto, con target di riduzione al 2030 ben più ambiziosi (50%). In Veterinaria si stanno già compiendo sforzi di monitoraggio dei dati di vendita, dei consumi e delle ricette veterinarie, fino alla completa rinuncia di ben 18 classi di antibiotici che i Medici Veterinari riserveranno all’esclusivo impiego in campo umano.

    La raccomandazione approvata oggi dai Ministri europei alla Salute sottolinea che mentre per gli animali d’allevamento è già stato fissato un obiettivo di riduzione dei consumi del 50 %, nel settore della salute umana non esisteva, a livello di UE, alcun obiettivo. Ciò malgrado il 70% dei casi di infezioni nell’uomo da batteri resistenti agli antibiotici sia dovuto a infezioni correlate all’assistenza sanitaria. L’Italia è il secondo Stato Membro dopo la Grecia, con il più alto numero di decessi collegati alla resistenza antimicrobica (19 su 100.000 persone nel 2020).

    Sarebbero inutili gli sforzi della Veterinaria senza interventi in campo umano di eguale portata e senza interventi di monitoraggio delle resistenze ambientali (es dispersione di antibiotici nelle acque) come quelli adottati oggi dal Consiglio dell’UE.

  • Giornata mondiale della Veterinaria

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani

    La medicina veterinaria è il risultato di una catena di costi economici tutti sopportati in proprio dai Medici Veterinari, senza alcun contributo pubblico. Sostenere la defiscalizzazione delle cure veterinarie: oggi lo Stato sborsa 5 centesimi al giorno

    Sabato 29 aprile si celebra la giornata mondiale della Veterinaria (World Veterinary Day). L’iniziativa è promossa, a livello globale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul contributo dei Medici Veterinari alla salute degli animali, delle persone e dell’ambiente.  In Italia, la Giornata è l’occasione per ricordare che la medicina veterinaria non riceve aiuti finanziari pubblici e che gli sforzi dei professionisti Veterinari per garantire un elevato livello clinico e scientifico non sono ripagati da una adeguata considerazione pubblica e mediatica.

    Quest’anno la Giornata mondiale si intitola “Promuovere la diversità, l’equità e l’inclusività nella professione veterinaria”, contro ogni ostacolo che possa minare lo sviluppo e il benessere dei singoli professionisti e della collettività veterinaria. A livello globale, la professione veterinaria soffre ancora varie forme di disparità e tra i sistemi veterinari sono ancora presenti importanti dislivelli di competenza e scarso riconoscimento istituzionale e sociale.

    L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) mette in luce il messaggio della Giornata mondiale: i Medici Veterinari sono i professionisti della salute e del benessere animale. Si sono formati per mettere al servizio delle popolazioni animali una Medicina Veterinaria basata su investimenti personali ed economici. In Italia, questi sforzi sono integralmente sostenuti in proprio dai Medici Veterinari. Tuttavia questo aspetto.

    Vale la pena ribadire, nella Giornata mondiale, che la medicina veterinaria è una catena di valore che ha dei costi economico-finanziari in tutte le sue fasi – dalla produzione di materiali e strumenti sanitari fino alla prestazione intellettuale sul paziente-animale. In nessuna di queste fasi sono riconosciuti aiuti pubblici ai Medici Veterinari. Né sono riconosciuti sostegni alla spesa finale delle cure. Fanno eccezione le detrazioni fiscali: 5 centesimi al giorno che l’ANMVI chiede al Governo di innalzare a livelli dignitosi.

  • Sanità animale, ANMVI: ‘Che Tempo Che Fa’ ne parli con i Medici Veterinari

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

    È uno schiaffo alla sicurezza alimentare nazionale sostenere – come ha fatto il conduttore di Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio – che “assumiamo antibiotici senza saperlo”. Nessun animale in corso di trattamento farmacologico può produrre alimenti destinati al consumo umano. Lo dice la Legge e lo dicono i Veterinari, il Ministero della Salute, l’Unione Europea e l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA, con sede a Parma).

    Ed è pura disinformazione affermare, come fa il prof. Roberto Burioni, che negli allevamenti si pratichi “l’utilizzo degli antibiotici per fare crescere di più di peso gli animali”. In Italia, come in tutta la UE, non lo si fa. E non lo si fa ormai da quasi vent’anni, sulla base di norme sull’alimentazione animale che vietano l’uso degli antibiotici come promotori della crescita dal 1° gennaio 2006.

    I farmaci ad uso veterinario, antibiotici compresi, sono necessari alla salute e al benessere degli animali. Il compito di garantire animali e consumatori di alimenti di origine animale è affidato ai sistemi veterinari degli Stati Membri. E l’Italia vanta un sistema veterinario tra i migliori al mondo.

    Auspichiamo che una trasmissione – con meritato seguito – come Che Tempo Che Fa voglia rettificare e, per il futuro, far parlare di sanità animale i Medici Veterinari.

    Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani – 0372/40.35.47

  • ANMVI: nuovi obblighi frutto di interpretazioni sbagliate e speculative

    L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) sollecita il Governo, e in particolare il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, affinché venga urgentemente chiarito che l’attività veterinaria è fuori dal campo di applicazione dalla normativa ADR (Agreement Dangerous goods by Road) sul trasporto di merci pericolose.

    Questa normativa, da decenni, riguarda esclusivamente le fasi e gli operatori del settore trasporti e non l’attività sanitaria dei Medici Veterinari.

    ANMVI respinge interpretazioni errate e non prive di intenti speculativi, che pretendono di attribuire all’attività veterinaria l’obbligo di dotarsi, dal 1° gennaio 2023, di nuovi costosi oneri, come la nomina di un Consulente ADR, pena sanzioni.

    ANMVI puntualizza che:

    -i rifiuti sanitari speciali prodotti dall’attività veterinaria sono già regolarmente gestiti a norma di legge e conferiti a ditte specializzate nel loro corretto ritiro e smaltimento.

    -l’attività veterinaria, una volta perfezionato il conferimento, non ha alcuna responsabilità sulle successive fasi di trasporto.

    Il Governo intervenga urgentemente con un chiarimento, anche per fermare comportamenti speculativi e di disturbo dell’attività veterinaria.

    Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

  • I Veterinari a Salvini: non siamo imprese di trasporto

    (Cremona – 29 novembre 2022) L’ANMVI – Associazione nazionale dei Medici Veterinari – chiede l’esclusione della Professione Medico Veterinaria, esercitata in regime privato, dal campo di applicazione del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 35 (“Attuazione della direttiva 2008/68/CE, relativa al trasporto interno di merci pericolose”) per evidente estraneità alla materia dei trasporti e per sovrapposizione con le norme, già applicate e sufficienti, in materia di gestione dei rifiuti speciali, pericolosi compresi, prodotti nell’esercizio della professione medico veterinaria.

    Dal 1° gennaio 2023 la professione Veterinaria rischia una clamorosa esposizione sanzionatoria fino a 36.000 euro per mancata nomina della ridondante figura di un Consulente alla sicurezza per il trasporto di merci pericolose appositamente formato. Vi sarebbe anche un indebito aggravio di responsabilità legali – a carico del Datore di lavoro e del Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP)- in caso di incidente in corso di trasporto (su strada, ferrovia o fiume).

    ANMVI ha portato l’istanza all’attenzione del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini per chiedere di sollevare da ogni indebito adempimento, e da conseguenti sanzioni, l’attività veterinaria privata in qualunque forma di esercizio e di configurazione giuridica venga svolta (individuale, in associazione/società, presso struttura veterinaria o a domicilio dell’utente della prestazione veterinaria, ecc.).

    Nella lettera ANMVI chiede che ogni iniziativa a cura del Ministero abbia un’immediata e diretta efficacia evitando di addossare sui professionisti Medici Veterinari o sulle strutture veterinarie, l’onere burocratico di presentare richiesta attiva dell’esonero in oggetto presso l’autorità competente. Confidiamo che il Dicastero dei Trasporti si attivi anche nelle sedi europee preposte per correggere, ove necessario la normativa europea da cui origina questo indebito e oneroso aggravio burocratico sull’attività sanitaria.

    Si rappresenta infatti che:

    1. a) i rifiuti speciali dell’attività veterinaria, compresi quelli classificati come “pericolosi” vengono prodotti e gestiti a norma di legge e successivamente conferiti a “imprese” specializzate nel ritiro, nel trasporto e nello smaltimento.
    2. b) il gestore dei rifiuti organizza in autonomia il prelievo e il trasporto dei rifiuti prodotti nelle strutture veterinarie, fornendo anche gli idonei contenitori autorizzati ADR.
    3. c) nei rari casi di trasporto, si tratta di quantità che il D.Lvo 35/2010 derubrica a “piccole quantità” ossia irrilevanti ai fini della sicurezza.

    Qualora la complessità della normativa rendesse necessario un intervento giuridicamente di rango superiore, l’ANMVI chiede che lo scopo in oggetto sia conseguito mediante l’adozione di un tempestivo provvedimento ministeriale di esplicito esonero, utilizzando le leve di esclusione dal campo di applicazione della normativa previste dallo stesso D.Lvo 35/2010 (es. esenzioni/deroghe).

    Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- 0372/40.35.47

  • ANMVI porta One Health nelle scuole

    Per il dodicesimo anno, la didattica veterinaria entra nelle scuole primarie e medie di tutta Italia. Anche l’anno scolastico 2022-2023 porterà i Medici Veterinari di Anmvi – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani – nelle classi elementari e medie di tutta Italia per un nuovo progetto educational.

    Le direzioni scolastiche potranno ospitare a costo zero docenze veterinarie e materiali didattici per diffondere la cultura della relazione responsabile con gli animali. Quest’anno il progetto si intitola “Una Zampa in famiglia 3 – Con Zampa, a lezione di One Health”. I personaggi Zampa, Lillo e Mimì educheranno gli alunni al concetto One Health, grazie alla presenza di Medici Veterinari docenti che parleranno ai bambini dell’importanza di vivere in un ambiente sano, in cui ogni elemento, vivente e non vivente, partecipa al gioco della vita e contribuisce alla salute di tutti. Le parole chiave di questo anno scolastico saranno: Ambiente, Multiformità, Rispetto e Salute Unica. In totale sul territorio nazionale saranno finanziati 125 docenze Veterinarie, grazie al contributo non condizionante di MSD Animal Health.

    Per partecipare è richiesto l’invio del modulo “Richiesta di adesione al progetto Una Zampa in famiglia 3”. Insieme al modulo, nella stessa mail, andranno inviati il proprio curriculum vitae e la tabella Excel “Zampa 3 tabella vet” compilata , nello stesso formato (excel) con cui è stata ricevuta. Tramite questo modulo il veterinario indicherà non solo la propria richiesta di adesione, ma anche contemporaneamente l’interesse della/e scuola/e che avrà/avranno potenzialmente aderito.

    Fonte: Ufficio Stampa Anmvi

  • L’ANMVI chiede il nuovo Parlamento di fermare la speculazione sui rincari delle bollette

    Spese energetiche alle stelle per 8 mila strutture di ricovero e di cura per animali da compagnia. L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) denuncia rincari vertiginosi su servizi energetici essenziali per la continuità delle prestazioni. Luce e gas sono al servizio degli animali degenti e delle attività cliniche, chirurgiche e di laboratorio. I rincari in bolletta si riflettono anche sull’utilizzo e sugli investimenti in tecnologie sanitarie di alto livello specialistico, che in Italia garantiscono elevati standard assistenziali a 14 milioni di pets. I rincari si ripercuotono anche sulla sostenibilità occupazionale del personale, sia medico veterinario che tecnico.

    L’ANMVI chiede al nuovo Governo e al nuovo Parlamento di rimediare alle mancanze del cosiddetto Decreto Aiuti Ter, estendendo ai Medici Veterinari liberi professionisti il contributo straordinario per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Questo contributo, sotto forma di credito d’imposta, è stato concesso solo alle imprese, dimenticando che per il diritto europeo i liberi professionisti sono equiparabili alle Pmi. Ancora una volta il Legislatore italiano non ne ha tenuto conto.

    I Medici Veterinari, in quanto liberi professionisti titolari di attività di impresa (Codice Ateco 75.00.00), chiedono di beneficiare della compensazione prevista dall’articolo 1 dell’Aiuti Ter per i maggiori oneri sostenuti per energia elettrica e gas. Il credito d’imposta, pari al 40% delle spese sostenute, potrebbe non essere sufficiente- fa notare l’ANMVI- se non si fermeranno le speculazioni in atto e non si porrà un tetto a rincari che hanno già raggiunto la soglia di sostenibilità.

    Fonte: Comunicato Anmvi

  • Humane Society International rimborsa cure veterinarie fino a 250 euro per animale al seguito di rifugiati ucraini

    Humane Society International, insieme a FVE e FECAVA, lancia un programma paneuropeo: contributo finanziario alle cure veterinarie di animali al seguito di rifugiati ucraini.
    Fino al 21 maggio sarà attivo il programma Humane Society International Vets For Ukrainian Pets Care Scheme, con l’obiettivo di offrire un livello minimo di assistenza veterinaria agli animali da compagnia al seguito dei proprietari che hanno lasciato l’Ucraina. Il progetto è paneuropeo e chiama a raccolta i Veterinari di tutti i Paesi Europei (qui il link per i Medici Veterinari che intendono aderire dall’Italia) per offrire assistenza agli animali giunti nel loro Paese. Possono aderire singoli Medici Veterinari oppure strutture veterinarie singole o in gruppo.
    Rimborso fino a 250 euro per animale– Il progetto (Scheme) si applica a tutti gli animali da compagnia, inclusi conigli, porcellini d’India, furetti, cavalli e altri animali domestici.
    Fatte salve le limitazioni di budget, i fondi raccolti da Human Society International (HSI), fino al 21 maggio prossimo copriranno i costi delle cure veterinarie fino a un valore massimo di 250 euro per animale.
    Tetto di cinque rimborsi per Veterinario– Ogni singolo Veterinario può presentare fino a cinque richieste di rimborso. Le prestazioni rimborsate consistono principalmente nelle procedure di certificazione/legalizzazione dell’animale nel Paese di accoglienza se queste spese non sono rese gratuitamente da governo nazionale. Ciò può includere la vaccinazione antirabbica, il test dell’antirabbica, l’inoculazione del microchip e la registrazione dell’animale con rilascio della prevista documentazione ufficiale.
    Vaccinazioni e trattamenti antiparassitari- Nel budget sono comprese anche alcune prestazioni di prevenzione di base: vaccinazioni standard, trattamenti antiparassitari per assicurare un livello di protezione di base, anche nei confronti di  malattie eventualmente più diffuse in un dato territorio nazionale o regionale.
    Farmaci veterinari (fornitura fino a 4 mesi) –  Nei rimborsi sono compresi i costi di qualsiasi farmaco prescritto da un veterinario per trattamenti di durata fino a 4 mesi. Il rimborso è principalmente in favore di animali che hanno interrotto i trattamenti o affetti da patologie croniche, per le quali i proprietari hanno esaurito la scorte o non hanno potuto portarle con sè durante l’evacuazione.
    Condizioni acute e di breve durata– Vengono rimborsati anche i trattamenti necessari per condizioni acute quando la prognosi dopo il trattamento sia buona. Ad esempio per il trattamento di ferite, otite esterna o per l’attenuazione del dolore.
    Evitare spese al proprietario– La decisione di curare un paziente è “interamente a discrezione del singolo Veterinario”. Human Society International consiglia di considerare l’inopportunità di addossare al proprietario costi futuri impossibile da sostenere.
    E se il costo del trattamento supera il limite di 250 euro?  Humane Society International contribuisce finanziariamente ad uno sforzo collettivo a cui tutti sono chiamati. Molti Medici Veterinari si stanno già offrendo gratuitamente per fornire assistenza ai rifugiati ucraini, laddove manchino forme di aiuto da parte delle autorità nazionali- disponibili a coprire la spesa- o donazioni liberali sufficienti.
    In generale, HSI chiede che il voucher di 250 euro non sia utilizzato nell’ambito di un servizio a tariffa intera. “L’obiettivo è fornire assistenza al maggior numero possibile di animali e i budget sono limitati”. Si tratta inoltre di una forma di supporto contingente, applicabile alla situazione di emergenza e non in via permanente.
    Come essere sicuri che l’animale domestico appartiene a rifugiato ucraino– La guerra ha improvvisamente movimentato milioni di persone dall’Ucraina spesso prive di documenti. Se disponibile, il veterinario può verificare il passaporto del proprietario e dell’animale e la documentazione del passaggio di frontiera. “Ove non disponibile, ti chiediamo di esercitare il tuo miglior giudizio”- dicono da HSI.
    In ogni caso, il Veterinario sarà tenuto nel processo di verifica del pagamento a certificare che, per quanto ha potuto riscontrare si tratta di animali domestici di rifugiati ucraini.
    Le richieste di rimborso da parte del veterinario vengono presentate tramite il portale online: www.vetsforukraine.com. Ogni veterinario risponde delle proprie prestazioni. HSI non è responsabile. La rimborsabilità delle spese presentate dal veterinario segue unicamente le regole e i limiti di budget dello Scheme. I tempi di rimborso possono variare da 4 a 8 settimane.

    Fonte: AnmviOggi

  • L’appello dei veterinari ucraini ai colleghi

    I veterinari rimasti in Ucraina per salvare gli animali chiedono un aiuto, chi può sia loro una mano, anche poco è utile

    Vladlen Ushakov, Presidente di USAVA la Società dei Veterinari ucraini per animali da compagnia, rivolge un appello via Facebook: “Collega, aiuta un veterinario!”. Le coordinate bancarie per inviare aiuti finanziari sono state comunicate nei giorni scorsi da Wsava, per donazioni tramite bonifico internazionale. ANMVI mette a disposizione anche le proprie coordinate bancarie per agevolare le donazioni, via bonifico ordinario, da riversare poi a Usava.

    “Siamo grati ai nostri vicini della Polonia, che ci hanno teso una mano su tutti i fronti. Siamo grati ai nostri colleghi degli Stati baltici per il loro grande cuore e la loro disponibilità ad aiutare. Siamo molto grati ai colleghi di Bulgaria, Romania, Slovacchia e Irlanda che hanno risposto. Abbiamo iniziato a fare una lista di colleghi che sono pronti ad aiutare”. E inoltre: “Siamo molto grati al laboratorio Labokli, che ha generosamente accettato di eseguire gratuitamente i titoli anticorpali contro la rabbia per gli animali provenienti dall’Ucraina.“La decisione della Commissione Europea- dicono – ha salvato migliaia di vite animali”.

    Versamenti sul c/c di USAVA
    Nome del Beneficiario
    Ukrainian Small Animal Veterinary Association
    Indirizzo: Genuezska str.24 a, Odessa, 65009, Ukraine
    Coordinate bancarie: UA173282090000026008010048132
    Banca BANK PIVDENNYI – Odessa, Ukraine
    SWIFT code: PIVDUA22
    Causale: USAVA

    Donazione via ANMVI
    Coordinate Bancarie intestate a: ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
    IBAN: IT77P0623011419000043988583
    BIC: CRPPIT2P219
    Causale: Pro Veterinari Ucraina

    Collaborazioni con strutture veterinarie all’estero– Se ciascuna delle associazioni potesse inviarci elenchi di cliniche in cui i rifugiati e i loro pazienti possono essere inviati per il primo soccorso, l’esame clinico e la determinazione del titolo anticorpale della rabbia, questo sarebbe un grande supporto per noi”. Non mancano i commenti di Colleghi che invitano il Presidente Usava a lasciare il Paese. In chiusura le coordinate bancarie: “Saremo grati per le donazioni finanziarie”. Dal Paese stanno fuggendo anche studenti e ricercatori universitari.
    Appello alla Fve e alla Wsava- Il Presidente Ushakov -che è anche rappresentante di Usava nella Wsava- ha sottoscritto una lettera per chiedere “di escludere ufficialmente la Russia in quanto Paese aggressore dalle comunità veterinarie europee e mondiali Wsava e Fecava”. La lettera è firmata da Natalia Ignatenko, collega rappresentante dell’Ucraina alla Fecava.

    “Proprio come con la seconda guerra mondiale- affermano- si sta scrivendo una insanguinata della storia mondiale. La notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 è stata l’inizio del più grande spargimento di sangue nella nostra Patria, invasa dalla Russia. È impossibile pensare che questo sta accadendo nel 21° secolo. Il nostro popolo ora sta lottando per ogni centimetro della sua terra e speriamo che europei e colleghi di tutto il mondo siano dalla nostra parte”.
    “Stiamo lavorando”– La Società dei Veterinari ucraini per animali da compagnia si trova a Odessa e posta immagini di lavoro, di visite e di chirurgie. I Colleghi offrono notizie su quanto accade. Inizia a mancare pet food, in particolare le diete speciali per cani e gatti con patologie, dicono, perché molti negozi di animali e prodotti veterinari sono fuori attività. Un sito web elenca i negozi rimasti operativi. Ushenko ringrazia le aziende del pet food che hanno già offerto cibo gratuito nei rifugi ucraini. “A Kiev, un gran numero di animali rimane nei rifugi e non possono andarsene.

    Vets for peace, donazioni ai Veterinari ucraini
    Vets for Ukraine, tutte le iniziative in un unico sito

    Pagina Facebook di USAVA

    Fonte: AnmviOggi

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