Attualità

La convivenza domestica forzata aumenta le violenze

Ancora femminicidi e sangue tra le mura domestiche. Dopo la vicenda del 45enne che per ‘vendetta’
sulla ex ha ucciso i suoi due figli gemelli nel Lecchese prima di togliersi la vita, si registrano nuovi casi: da Grosseto, dove un uomo si è suicidato dopo aver tentato di uccidere la moglie, ora in gravi condizioni, fino al litorale laziale dove a Fregene un 39enne è stato arrestato per aver cercato di colpire
con una cesoia la moglie in fuga da lui. Episodi che tornano tristemente all’ordine del giorno per gli investigatori: nell’ultimo Report realizzato dall’Organismo permanente di monitoraggio durante l’emergenza coronavirus, si rileva che a partire dalla fine di marzo si assiste ad un costante graduale
incremento dei ‘reati spia’ della violenza di genere (atti persecutori, maltrattamenti e violenza sessuale), che dagli 886 di fine marzo sono arrivati a 1.080 al 10 maggio 2020, in corrispondenza del progressivo allentamento delle misure restrittive. Il reato che subisce un aumento più significativo è quello dei maltrattamenti contro familiari e conviventi. Dal primo marzo al 10 maggio, rispetto al periodo di riferimento dello scorso anno, si registra il -46,67% di femminicidi rispetto all’anno precedente (da 30 nel 2019 a 16 nel 2020), il calo è anche in ambito familiare e affettivo (da 23 a 15). Sono anche aumentate le telefonate al numero antiviolenza 1522 del Dipartimento per le Pari Opportunità, nato per sostenere ed aiutare le donne vittime di violenza. Il reato che subisce un aumento più significativo è quello dei maltrattamenti contro familiari e conviventi. L’elevato numero di richieste di aiuto pervenute al numero dedicato lascia presumere il senso di solitudine e di smarrimento connesso alla difficoltà per le donne di rivolgersi alle forze di polizia. Calano – secondo i dati della Criminalpol – anche le violenze sessuali, al -66%. Ma gli episodi proseguono e dopo il lockdown il rischio è che in questa fase 3 possano registrarsi invece nuovi picchi. Tra le vicende più recenti, c’è quella di un 64enne trovato morto e sua moglie ferita gravemente in una casa alla periferia di Grosseto. L’ipotesi al momento è che l’uomo si sia tolto la vita dopo aver tentato di uccidere la moglie. A Reggio Emilia, invece, un 42enne di origini napoletane è stato arrestato dai carabinieri per aver distrutto l’auto della moglie e poi per aver tentato di aggredire gli stessi militari. La donna, quando è rientrata dal mare, si è persino trovata il marito in casa nonostante nei confronti di quest’ultimo il giudice avesse disposto allontanamento dall’abitazione e divieto di avvicinamento alla coniuge a causa di maltrattamenti subiti in precedenza. A Fregene, invece, la polizia ha messo le manette a un cittadino marocchino di 39 anni, fermato subito dopo aver tentato di uccidere la moglie, una 35enne romana con la quale è sposato da oltre 10 anni. La donna nei giorni scorsi era
scappata dalla casa in cui vivevano insieme ai loro tre figli, perché esasperata dalle violenze subite negli anni e si era rifugiata nella villetta di famiglia a Fregene. Quando la 35enne è rincasata, se l’è trovato alle spalle con in mano una grossa cesoia con la quale ha tentato di colpirla. Soltanto la prontezza di riflessi della vittima le ha permesso di fuggire, riuscendo ad entrare nell’abitazione e chiudendo dietro la grata della porta, sulla quale si è andato ad infrangere il colpo. Violenze e drammi colpiscono anche i minori: a Genova una studentessa di 16 anni, vittima di una violenza sessuale qualche mese fa, ha tentato il suicidio. A salvarla è stato l’amico del cuore, a cui la ragazza aveva scritto un disperato messaggio.

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