Europa

Fake news o scarsa informazione? A un anno dalle Elezioni del 2019 è partita la campagna di comunicazione del Parlamento europeo

One year to go. E’ lo slogan con il quale è partita ufficialmente la campagna di comunicazione del Parlamento europeo, presentata alla stampa nella sede milanese di Corso Magenta, che porta dritto alle elezioni europee del 2019. Nell’ultimo weekend di maggio del prossimo anno infatti circa 500mila cittadini dell’UE saranno chiamati a eleggere i loro rappresentati a Bruxelles e il Parlamento ha in programma una serie di iniziative per comunicare al meglio le finalità, le potenzialità, le attività e soprattutto il ruolo del Parlamento europeo che, a causa di un sistema informativo troppo spesso dedito al racconto delle peculiarità locali, difficilmente riesce a veicolare.

E così capita che passino, facendo gran rumore, informazioni scorrette perché si semplifica, volutamente, un argomento complesso e, probabilmente, poco conosciuto, come è capitato pochi giorni fa con Wikipedia che ha deciso di oscurare il sito per dimostrare, urbi et orbi, di combattere una battaglia per principio, dimenticando però un particolare, e cioè che la nuova direttiva europea sul Copyright, approdata in aula a Strasburgo, non la sfiorasse affatto. Non da meno è stata la comunicazione afferente l’ultimo Consiglio europeo. Alzi la mano chi ha letto articoli (un approfondimento sarebbe chiedere troppo!) sul rinnovo delle sanzioni alla Russia, sulle possibili contrapposizioni dell’UE alle decisioni di Trump, o sui negoziati afferenti la Brexit che termineranno a ottobre (confondendo, tutti, la data di uscita della Gran Bretagna dall’UE, 29 marzo 2019, con la fine dei negoziati!)? Niente, o poco, forse sui media esteri, perché a tenere banco è stato il problema ‘migranti in Europa’. Un problema che non solo ha trovato largo spazio sui media nazionali ed internazionali ma che ha messo decisamente in crisi l’Europa stessa e paesi come la Germania, in cui si è temuto per una crisi di Governo, o la Francia, in cui le posizioni proposte da Macron per un’Europa equa e dalla parte dei cittadini, espresse sia in un memorabile discorso alla Sorbona che in precedenza durante la sua trionfale campagna elettorale, stentano a trovare applicazione. A cosa attribuire tanta confusione o a trasformare in prioritari temi che, di fatto, potrebbero essere affrontati senza toni sensazionalistici e con adeguate terminologie e tempistiche? Pressioni lobbiste? Colpa di un populismo dilagante? Forse sì, se unito ad una percezione della gente scaturita da racconti parziali, accentuato anche da una mancata sinergia tra apparati di comunicazione delle Istituzioni europee e una stampa sempre più a caccia di clamore immediato dal quale, poi, risalire, quando e se accade, alla notizia. D’altro canto però se è in crisi un certo modo di essere dell’Unione europea, che ha lasciato e lascia molto potere decisionale agli Stati membri, trasformandosi a sua volta nell’Unione dei Trattati, se un problema come l’immigrazione diventa ‘Il Problema’ vuol dire che i principi sui quali è stata fondata l’idea stessa di Unione europea stanno venendo meno sottolineando l’incapacità di svolgere il proprio ruolo e decretando il prorpio fallimento.

Per ovviare a questa conseguenza che genera sfiducia e confusione e rendere partecipi i cittadini dell’Unione a quel meraviglioso progetto voluto dai padri fondatori subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il Parlamento europeo sta puntando su un target di utenti di età compresa tra i 20 e i 34 anni, attraverso un ground game, comunicazioni via social e presenza costante sul territorio, per raccontare come l’Europa affronta, e con le proposte dei cittadini, affronterà temi fondamentali e presenti nella vita quotidiana di tutti, e cioè migrazioni, sicurezza, protezione dei consumatori, ambiente, Brexit, diritti umani.

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Raffaella Bisceglia

Pugliese trapiantata a Milano da 13 anni, è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Giornalista professionista dal 2001 attualmente svolge l’attività di addetta stampa e collabora con Famiglia Cristiana e Cronaca Qui. In passato ha lavorato, tra gli altri, per le emittenti televisive Telenova e Telepiù, per il quotidiano Il Meridiano e scritto di calcio e televisione per i siti Calciomercato.com e Datasport e il settimanale Controcampo.

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