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Circolo vizioso negli Usa: più si spara e più i cittadini corrono a comprare armi

Il diritto di armarsi negli Stati Uniti ha un’origine straordinaria: il diritto di difendersi dallo Stato. Un’idea inconcepibile in Europa, ma che negli Usa discende dal timore che lo Stato federale, il potere centrale di Washington, possa sopraffare i singoli Stati federali dove vive il privato cittadino. L’idea sembra poter tornare d’attualità ora che l’attuale presidente americano pensa di mandare guardie federali in città (come Chicago) che considera fuori controllo, ma nei fatti la diffusione delle armi tra gli americani sta prendendo tutt’altra direzione rispetto alla difesa da invadenze dello Stato: chi ha un’arma non la usa per difendersi ma per attaccare.

Ad oggi negli Usa ci sono addirittura più pistole e fucili che persone: oltre 393 milioni, ovvero 120 “pezzi” ogni 100 abitanti. Un primato mondiale assecondato dalla politica in nome di un culto mistico del Secondo emendamento della Costituzione. Al momento in 38 Stati si può girare senza intoppi con pistola al fianco; in 29 non serve un permesso per portare in giro un’arma nascosta. La violenza armata è oggi la prima causa di morte tra i minori e dal massacro di Columbine del 1999, il Washington Post ha contato oltre 400 sparatorie nelle scuole.

Secondo Peter Simi, sociologo alla Chapman University, «gli indicatori parlano chiaro: non c’è motivo di aspettarsi un miglioramento sostanziale a breve. Non c’è una sola causa né una sola soluzione, ma serve una leadership nazionale diversa. Si registra poi un crollo di fiducia: nel sistema, nel Congresso, nei media e sempre più anche tra cittadini. È l’antitesi di ciò che serve a una democrazia vitale».

Il problema insomma non è difendere la propria libertà individuale da uno Stato prevaricatore ma l’incapacità dello Stato di far sentire il cittadino al sicuro e non fargli avvertire il bisogno di armarsi per difendersi da sé visto che lo Stato non è in grado di tutelarlo. In una sorta di circolo vizioso, sparatorie nelle scuole mentre da un lato suscitano dibattiti sull’opportunità di abolire il diritto del cittadino di armarsi dall’altro inducono i cittadini stessi a comprare un’arma proprio per difendersi. E così quanto più le armi finiscono in mano a chi ne fa un uso scriteriato e criminale, tanto più gli acquisti di armi aumentano, incrementando il rischio che tra i nuovi acquirenti vi siano anche ulteriori scriteriati che faranno stragi e porteranno altri americani ancora ad armarsi, in un circolo appunto vizioso e sempre più ampio di corsa ad armarsi e utilizzo illegale di quelle armi. «Le richieste aumentano dopo le tragedie, poi si affievoliscono dopo qualche settimana. Ma c’è comunque un incremento» testimonia Michael Kozhar, vicepresidente della International security services che fornisce servizi di sicurezza per le scuole (business sorto per via delle sparatorie che spesso hanno per teatro proprio le scuole americane).

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