Il cambiamento climatico colpisce i più piccoli
Il cambiamento climatico colpisce i più piccoli, secondo quanto sostiene Debra Hendrickson, pediatra e professoressa alla facoltà di medicina dell’Università del Nevada, nel suo libro The Air They Breathe: A Pediatrician on the Frontlines of Climate Change (edito da Simon & Schuster). «Un gruppo di ricercatori ha stimato che quasi il 90% del carico di malattie globali del cambiamento climatico ricade su chi ha meno di cinque anni – ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera. “Il loro corpo funziona in modo diverso ed è più vulnerabile ai pericoli ambientali. Sono più piccoli, quindi ricevono una “dose” maggiore di inquinamento atmosferico per chilogrammi. Ma la cosa più importante è che i loro organi sono ancora in fase di formazione e crescita, e una lesione nei primi anni di vita può avere un effetto profondo. I bambini che respirano regolarmente aria inquinata da fumi tendono a sviluppare polmoni più piccoli e rigidi».
Secondo Hendrckson «le particelle, che di solito sono legate a sostanze chimiche tossiche o metalli pesanti, sembrano alterare lo sviluppo del cervello. Il meccanismo esatto non è del tutto chiaro, ma sembra che causino danni attraverso il naso o dopo essere stati trasportati nel sangue dai polmoni, e attraverso l’infiammazione generale del corpo». E in un simile contesto, anche giocare all’aperto rischia di essere un problema: «Questo è uno dei costi nascosti di un mondo più caldo: i bambini non riusciranno a farlo in sicurezza e ciò significa passare ancora più tempo sui dispositivi con conseguenti tassi più elevati di obesità, diabete e malattie cardiache. Nel libro parlo di “parchi giochi naturali” costruiti con materiali come legno e tela, che, se circondati da alberi, possono anche rinfrescare il quartiere circostante».
A rischio sono anche i nascituri. «Quando una madre incinta inala particolato, aumenta il rischio di parto prematuro e di un bambino sottopeso. Alcune delle ricerche più allarmanti degli ultimi anni hanno dimostrato che lo sviluppo del cervello fetale può essere alterato, aumentando le probabilità di autismo e problemi di apprendimento».
Hendrickson ha comunque una diagnosi precisa e, di conseguenza, anche una terapia: «Un’analisi recente, realizzata su ben 145 Paesi nel 2022, ha dimostrato che una rapida transizione dai combustibili fossili è possibile tecnologicamente e finanziariamente. Le barriere a questo punto sono tutte politiche, il che significa che possiamo superarle. In estrema sintesi, i passaggi più importanti sono far sì che tutta la nostra elettricità derivi da fonti pulite, e quindi sostituire le nostre auto e i nostri elettrodomestici a gas con alternative elettriche. In ogni città del mondo, i governi stanno prendendo decisioni che influenzano la velocità con cui avviene questa transizione energetica. Ad esempio, la più grande azienda di servizi pubblici del mio Stato vuole costruire diverse altre centrali elettriche a gas, ma molti di noi stanno lottando per l’energia rinnovabile e i sistemi di accumulo delle batterie. I genitori devono prestare attenzione a problemi che prima non avevano, per il bene dei loro figli. Come dico nel libro, si fidano di noi per tenerli al sicuro, e noi li stiamo deludendo».