Lettere

Illustrissimo Signor Presidente

Proposta di Medaglia al Valore Civile ai bambini delle scuole primarie

Illustrissimo Signor Presidente,

mi unisco alla profonda stima e ai migliori auguri espressi da tanti italiani per il suo rinnovato mandato.

La ringrazio, inoltre, sentitamente per averlo accettato nonostante abbia più volte dichiarato di avere altri progetti di carattere personale.

Il suo gesto, a dimostrazione del suo alto senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni, è di grande esempio per tutti noi in questi mala tempora.

E di grande esempio, a mio parere, è anche l’enorme spirito di sacrificio dimostrato dai bambini delle scuole primarie di tutta Italia in questi recenti mesi.

La partecipazione alla paura degli adulti per una minaccia invisibile (ma reale e concreta), la perdita, in alcuni casi molto traumatica, dei loro nonni o genitori, la forzata limitazione delle relazioni familiari e interpersonali, la drastica diminuzione di esperienze ludiche o sportive all’aria aperta, le decine di ore settimanali passate da soli davanti ad un computer o ad un televisore, sono solo alcuni degli esempi di quanto sia stata, e purtroppo lo è ancora, un’esperienza oggettivamente molto difficile.

Nonostante ciò, sopra alle loro mascherine (credo tra i pochi in Italia a indossarle ancora quotidianamente per ore di fila), possiamo intravedere la luce dei loro occhi traboccanti di fiducia verso di noi e il futuro.

Purtroppo il loro sforzo non è sempre sufficiente. Fenomeni come l’autolesionismo, disturbi alimentari, ansia, depressione e il cyberbullismo sono in crescita esponenziale. Accreditati studi scientifici, infatti, li indicano come le principali vittime, a livello psicofisico, di questa pandemia.

Illustrissimo Signor Presidente, sappiamo bene come la nostra sopravvivenza da neonati, la nostra protezione da bambini e la nostra sicurezza da adolescenti dipendono in larga misura dalla qualità dell’ambiente, in primis quello naturale, e poi quello familiare e sociale in cui cresciamo.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un documento storico dove si citava il Decreto Regio n.1168 del 30 Aprile 1851 relativo all’istituzione della medaglia al valore civile. Sono andato così a leggere le motivazioni riconosciute come degne di tale riconoscimento e tra queste cito le seguenti:

per impedire o diminuire il danno di un grave disastro pubblico o privato

per mantenere forza alla legge

per il progresso della scienza o in genere per il bene dell’umanità

per tenere alti il nome ed il prestigio della Patria

Illustrissimo Signor Presidente, in virtù di quanto ricordato precedentemente e delle sopra citate motivazioni, con la presente sono umilmente a chiederLe di valutare la possibilità di conferire ai bambini italiani delle scuole primarie la medaglia al valore civile.

Onorificenza che indubbiamente meriterebbero anche molte persone e categorie professionali che si sono particolarmente distinte per il loro impegno civile e sociale in questi mesi. Infatti quello che Le sto umilmente chiedendo è, indubbiamente, un gesto meramente e fortemente simbolico in virtù di quel particolare e diretto rapporto che il Presidente della Repubblica ha da sempre avuto con tutti i bambini di questo Paese. Esperienza, sul piano antropologico e sociologico, forse unica nel panorama europeo.

Il sottoscritto fa parte di quella generazione di bambini che è cresciuta con i racconti di casa, le lezioni di una sola maestra e le accalorate comparizioni del Presidente Pertini.  Ancora oggi, con i miei coetanei, ricordiamo con commozione e amor patrio le sue dichiarazioni in occasione del terremoto dell’Irpinia, della tristissima vicenda di Alfredino Rampi e dei più festosi Campionati di Calcio dell’82. E Le scrivo questo non di certo per fare paragoni (tutt’altro. Ognuno ha il suo carattere e la stima nei suoi confronti è massima) ma solo a riprova di quanto nel piccolo mondo di un bambino, il Presidente della Repubblica, la carica più importante dello Stato, possa incidere sul suo senso di appartenenza alla nostra comunità.

Illustrissimo Signor Presidente, sono altresì consapevole degli importantissimi impegni a cui dovrà far fronte fin da subito in questo suo nuovo mandato e l’onorificenza richiesta non potrà di certo modificare le oggettive condizioni di difficoltà causate ai più piccoli da questa pandemia.

Sarebbe solo, come detto, un forte gesto simbolico.

Quanto importante sarebbe per i nostri figli crescere in un paese dove il loro Presidente, “il nonno di tutti”, abbia pensato anche a loro? Riconoscendone il sacrificio per diminuire il danno di un grave disastro pubblico, per mantenere forza alla legge, per il progresso della scienza, per il bene dell’umanità e per tenere alti il nome ed il prestigio della Patria?

Illustrissimo signor Presidente, La ringrazio sentitamente per la gentile attenzione.

Con gratitudine e stima,

un papà italiano

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