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Niente di nuovo

Sono nuovamente esondati fiumi e torrenti, si sono verificate frane ed aperte voragini, siamo ancora all’emergenza ed alle inutili dichiarazioni.

Che i governi precedenti abbiano colpevolmente, per anni, ignorato il problema rendendolo sempre più grave è cosa nota da tempo, quello che invece ci stupisce e preoccupa è che neppure il governo Meloni sembri aver compreso la gravità della situazione.

I fiumi sono ancora pericolosamente pieni di tronchi e detriti, i letti dei torrenti non sono, neppure quelli in aree più a rischio, stati puliti e messi in sicurezza, vanno a rilento la costruzione delle vasche di compensazione, non c’è la cura del territorio che dovrebbe essere uno dei primari compiti di province e regioni.

Manca una recente mappatura del territorio per identificare le aree a rischio ed attuare i necessari provvedimenti mentre si continua a costruire ed a cementificare.

L’Italia ha un considerevole numero di enti preposti al controllo delle acque, cosa stanno facendo, cosa hanno fatto fino ad ora e chi verifica la validità del loro operato?

Quali amministrazioni, prima di dare le autorizzazioni a nuove costruzioni, hanno effettivamente verificato che le stesse non siano in zone che potrebbero diventare pericolose e quante hanno mappato il loro territorio rispetto alla presenza di case in prossimità di aree a rischio?

Dobbiamo sempre vivere nell’emergenza o c’è la speranza che qualcosa cambi, che oltre al premierato, alla nuova autonomia delle Regioni, al ponte sullo Stretto ci si possa anche occupare concretamente dei problemi del territorio cioè di tutti noi?

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