Chi rinvia sempre può avere malattie più serie della semplice pigrizia
Chi è propenso a rinviare, sistematicamente e non occasionalmente, è più esposto ad ansia, depressione e stress, dorme male e soffre maggiormente di solitudine. Lo afferma una ricerca condotta da esperti in salute dell’università di Stoccolma con particolare riferimento agli studenti.
La tendenza a rinviare è più diffusa tra i giovani che tra gli adulti, in percentuali rispettivamente pari al 70% e al 20% del totale e si manifesta come un fallimento del sistema di autoregolazione dell’individuo. Gli studiosi suddividono le persone afflitte da procrastinazione in tre categorie: intenzionali, consapevoli delle scelte che fanno, non intenzionali, meno consapevoli del proprio atteggiamento (semplicisticamente, li si potrebbe individuare come pigri), attivi e passivi, a seconda che ritengano o meno che rinviare ciò che dovrebbero fare sia non solo non dannoso ma anche utile e necessario.
L’autoregolazione, la gestione della propria agenda è una funzione svolta principalmente (ma con l’ausilio di altri parti del cervello) dalla corteccia prefrontrale. Come terapia per sfuggire alla tendenza a rinviare, viene suggerito di scorporare l’impegno da affrontare così da non vederlo come un monolite impervio e procedere step by step, traendo motivazione e spinta propulsiva dai singoli risultati conseguiti. Molto importante è anche inserire della pause rigenerative, dei momenti di svago tra i vari passi da compiere per portare a compimento l’impegno da affrontare.