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La Cina e la nuova ideologia del comunismo capitalista

Sostenere la difesa dei diritti umani o la difesa della propria identità e sovranità sono concetti che non vanno d’accordo con una più forte alleanza culturale ed economica con la Cina e con il governo del suo presidente a vita. Abbiamo più volte parlato della capacità espansiva ed egemonica che i cinesi hanno dimostrato di possedere, in varie parti del mondo, ed oggi dobbiamo affrontare un nuovo aspetto e cioè quello ideologico. Mentre il mondo occidentale ha ritenuto una conquista la morte delle ideologie e, non avendo saputo sostituirle con idee e valori, è caduto nel vuoto culturale e politico e nella recessione economica, i cinesi hanno fatto dell’ideologia in divenire il motore del loro sistema politico e sociale.

Prendendo spunto da un’intervista dello scrittore spagnolo Javier Sierra (5 milioni di libri venduti nel mondo), intervista rilasciata a  Edoardo Vigna e pubblicata da Sette del Corriere della Sera, nella quale Sierra afferma che finite le ideologie le stesse sono state sostituite dall’interesse economico del momento, non possiamo che prendere atto che questo è il motivo principale per il quale il continente europeo si sta frammentando in rivoli di interessi e partiti contrapposti che, minando l’unità di schema e di strategie, ci tiene in  un perenne conflitto interno, conflitto che non ci consente di essere in grado di valutare quali e che tipo di rapporti dobbiamo avere con altri paesi e con altri mondi.

Sierra parla della continua ricerca di identità dei popoli europei che continua dalla fine della Seconda guerra mondiale, parla del problema scuola e cultura, dell’immigrazione e delle nuove generazioni che sembrano convinte di poter governare disprezzando l’esperienza e le persone con più anni: “i giovani hanno molto da guadagnare dalla politica ma poco da dare, da portare, i politici più anziani possono invece dare molto apporto perché ormai dovrebbero avere  poche ambizioni, non dare valore agli anziani è uno degli errori dell’Occidente”, ha affermato Sierra. Anche queste sue considerazioni, così controcorrente, ci riportano al problema Cina, alla nostra fragilità che ci fa distruggere storia ed esperienza mentre la capacità cinese è in grado di permeare, con la saggezza di Confucio, la nuova ideologia del comunismo capitalista. La Cina è il massimo esempio della capacità di coniugare la libertà d’impresa all’interno di un sistema statale centralizzato. Pensieri e considerazioni sui quali veramente è impossibile immaginare che si possano trattenere, anche per poco tempo, i pensieri dei nostri rappresentanti di governo e di opposizione, pensieri per altro e considerazioni che non siamo in grado di fare renderanno gli accordi tra Italia e Cina non una opportunità ma un’ulteriore spinta negativa sia alla nostra economia che alla nostra libertà e identità. Ci dovranno poi spiegare i rappresentanti di governo quali accorgimenti metteranno in essere per evitare che dai porti già di predominio cinese e di quelli che presto lo diventeranno, Genova, Trieste, Palermo, continuino ad entrare merci illegali e merci contraffatte che già da anni hanno invaso il nostro mercato mettendo in ginocchio diversi settori dell’economia italiana.

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