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In attesa di Giustizia: Buon Natale

I lettori probabilmente si ricordano di uno degli antieroi di questa rubrica, l’ex Pubblico Ministero di Trani Michele Ruggiero, ma riassumiamo: trasferito a fare il giudice civile in Piemonte dopo una prima condanna per i metodi con cui interrogava i testimoni – tecnicamente definiti “tentativo di violenza privata”-  è stato  ritenuto colpevole anche in un successivo processo perché i verbali di interrogatorio li falsificava pure quando la sua moral suasion non era sufficiente a farsi dire quello che voleva per spedire qualcuno in carcere. Il totale è di quasi cinque anni di galera che dovrà scontare se saranno confermate le sentenze nei gradi successivi di giudizio. Dopo la seconda e più recente condanna il C.S.M. lo ha sospeso dalle funzioni per due anni ma…tranquilli, il panettone a tavola lo potrà mettere comunque perché la regola vuole che gli venga comunque corrisposto un assegno “alimentare” pari a circa 4.500 euro al mese che sono calcolati sul suo più elevato trattamento stipendiale di quando era in servizio: Buon Natale, quindi a Michele Ruggiero che non patirà la fame, pagato per non fare nulla, o meglio, pagato meno di quanto percepiva per, come sembra, faceva il suo lavoro ma, se non altro, senza nuocere.

Buon Natale anche a Luca Turco, P.M. di Firenze che compie i 70 anni proprio come Gesù Bambino il 24 dicembre e in quella data andrà in pensione al culmine di una carriera che è stata costellata da una serie imbarazzante di flop: l’ultima delle sue inchieste, cosiddetta “Open” a carico di Matteo Renzi ed altri dieci imputati, si è conclusa dopo cinque anni con una sentenza  del G.U.P. di non luogo a procedere nei confronti di tutti, il che equivale a dire che il giudice non ha rilevato il benchè minimo elemento che potesse giustificare l’avvio di un processo con una anche minima possibilità di condanna per qualcuno. Per dare la misura del fallimento di quella indagine basti dire che il proscioglimento in udienza preliminare è una decisione talmente infrequente che gli avvocati la considerano una sorta di prova della esistenza di Dio. Nel palmares di Turco, però, non vanno dimenticate – tanto per fare altri esempi – l’inchiesta  per truffa e riciclaggio in danno del sistema sanitario a carico di Alberto e Lucia Aleotti, patron della “Menarini” avviata nel 2011 e conclusa dopo nove anni con assoluzioni definitive e per non parlare di quella su presunti concorsi universitari truccati a carico di quarantaquattro professori e ricercatori di diritto tributario in tutta Italia con sette arresti, ventidue interdizioni all’insegnamento: tutte le posizioni sono state addirittura archiviate (a Venezia perché aveva sbagliato grossolanamente ad individuare la competenza di Firenze) non senza aver subito anche la gogna mediatica, pregiudizi di immagine e progresso in carriera. Infine Turco, in quella che sembra essere una forma di ossessione nei confronti della famiglia Renzi, ha indagato e fatto arrestare per false fatturazioni e bancarotta i genitori e la sorella del leader di Italia Viva…tutti assolti. Sotto l’albero, tuttavia, questo P.M. troverà una sostanziosa liquidazione per i suoi quarant’anni in magistratura (malcontati circa 350.000 euro) e una dignitosa pensione sui 9.500 euro lordi al mese, ovviamente con tanto di tredicesima, al culmine di una carriera rimasta illibata sol perché un procedimento disciplinare nei suoi confronti sembra che al C.S.M. sia andato perduto e dopo il pensionamento Turco non è più giudicabile sotto questo profilo.

Buon Natale, infine, anche al Procuratore Generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, che da Procuratore Capo di Agrigento si fece un giretto sulla Open Arms per vedere cosa stava succedendo e poi se ne tornò tranquillamente in ufficio a ragionare su come e con quale incriminazione mettere sotto processo Matteo Salvini. I migranti vennero fatti sbarcare settimane dopo (ma non direttamente grazie a lui) e nel frattempo Patronaggio aveva indagato il Ministro dell’Interno per sequestro di persona senza rendersi conto che, nel suo ruolo, avrebbe dovuto impedire che si protraesse anche solo di un minuto l’ipotizzato sequestro di persona: il che, per il nostro codice penale, equivale ad esserne complici. Ma non c’è più nulla da temere per l’ex Procuratore, che è stato anche avanzato di grado, perché tanto Salvini è stato assolto perché il fatto non sussiste (tradotto: inesistenza originaria del delitto attribuito) e, d’altro canto, nessuno si è mai interrogato – neppure dopo che il fascicolo è passato per competenza a Palermo – se, nel caso, ci fossero anche altri compartecipi del presunto reato…Buon Natale, quindi anche a Giuseppe Conte e Danilo Toninelli che con Salvini condividevano certamente una responsabilità collegiale ma sarebbero stati assolti anche loro: se non altro, si sono risparmiati anni di tormenti giudiziari…di ciò se ne compiacciano.

Buon Natale, di cuore, a voi lettori.

                                                                              

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