Eccomi! Sono Marianna de’ Giudici della sezione veneziana di Toghe & Teglie, incaricata da tutti i miei amici e colleghi ed a nome del Gruppo di fare gli auguri a tutti voi lettori, accompagnandoli con una mia recente preparazione che segue il disciplinare della Venerabile Confraternita del Baccalà…e non ricominciamo a lamentare la mancata indicazione delle dosi perché il procedimento è quello originale ma ho fatto tutto “a occhio”.
Per prima cosa tagliate finissime due cipolle bianche e fatele appassire in molto olio evo finché non si saranno “sfaldate” (bisogna contare almeno una quarantina di minuti a fuoco basso).
A questo punto sciogliete nel soffritto tre sarde spinate e dissalate e spegnete il fuoco. Nel frattempo avrete tagliato a pezzi (ciascuno di circa 4/5 cm.) il baccalà (suggerisco l’impiego di filetti già ammollati … altrimenti è improponibile!), mondatelo della pelle e togliete le spine (un lavoraccio) e passatelo nella farina bianca.
La ricetta originale vuole che quando le sarde sono sciolte si spenga il fuoco e si aggiunga del prezzemolo: non ne vedete traccia nella foto poiché a me il prezzemolo non piace e ho saltato questo passaggio.
Ora mettete un fondo di soffritto in una pentola di coccio, aggiungete il baccalà infarinato e cospargete con il resto del soffritto, ricoprite con del latte intero (latte, eh?! Non strani miscugli senza questo, senza quello, con pochi grassi: latte di mucca intero!) finché non arriva a livello del baccalà, aggiungete una molto generosa spolverata di grana padano e un bicchiere di olio evo, aggiustate di pepe e pochissimo sale.
Finito? Magari… messo sul fuoco e lasciato andare a fuoco basso per quattro ore senza mai mescolarlo ma muovendolo ogni ora.
Procedimento non particolarmente complesso ma sicuramente lungo…del resto le cose buone non si improvvisano e questa è una pietanza di bontà divina, ideale per festeggiare la fine di un bisestile e l’inizio di un nuovo anno.
Auguri, auguri, auguri!