Milano è il fumo di una sigaretta
Milano è stata la mia città, importante sotto tutti punti di vista, affettivi e di lavoro, uno dei periodi più belli per me sono stati gli anni in consiglio comunale, quando il consiglio comunale, prima della sciagurata riforma, aveva un peso politico, lì si formavano e tornavano tanti personaggi della politica nazionale.
Era una Milano uscita dalle tristi ed insanguinate giornate degli anni 70 e riprendeva con entusiasmo a crescere, a costruire un dibattito, un confronto tra forze politiche diverse, per questo ricordo, con stima ed affetto, i sindaci Tognoli e Pillitteri, lo scontro in aula si manteneva a livelli di reciproco rispetto senza quella violenza verbale che ormai caratterizza la politica di oggi.
Oggi il consiglio comunale non conta nulla, le zone, diventati municipi, ancora meno, i problemi irrisolti negli anni 80 e 90 sono rimasti irrisolti, dal Lambro al Seveso, che esondano ad ogni pioggia, dai marciapiedi dissestati alle aree periferiche sempre più abbandonate e pericolose.
Nel frattempo la città è cambiata molto e non in meglio, salvo per i turisti e per chi deve fare affari, le strade per le macchine sono spesso ridotte ad un’unica corsia creando così interminabili file e la conseguente moltiplicazione dell’inquinamento, i parcheggi praticamente scomparsi, anche a pagamento, contribuiscono ad aumentare il traffico con gli automobilisti che girano disperati o si posizionano in seconda fila mentre marciapiedi enormi, in luoghi dove non vi è passaggio, danno un’idea di solitudine e a volte paura.
I lavori per migliorare il trasporto sotterraneo, ed altre iniziative del sindaco, durano da anni aumentando il caos, l’inquinamento ed il malumore di chi si muove per lavoro.
I prezzi sono alle stelle, dalle abitazioni ai locali e si cominciano sempre più a notare saracinesche abbassate, molti negozi chiudono ed al posto delle botteghe alimentari aprono mini supermercati. Il denaro si concentra sempre di più nelle mani di pochi e la qualità della vita, la qualità vera, anche del cibo, è sempre meno.
Ora come regalo per il nuovo anno il lungimirante sindaco Sala, che è riuscito a rendere la città sempre meno vivibile anche per i residenti, che devono pagare per poter entrare a casa loro, se abitano nel centro, ha concepito, con qualche altro genio, che per fumare all’aperto devi essere lontano 10 metri dalle altre persone, il che vuol dire mai a Milano a meno che tu vada di notte sul Monte Stella, o in qualche luogo simile, stando ben attento a non disturbare gli spacciatori ed i drogati.
Certo fumare non fa bene alla salute e prima si smette è meglio è ma non fa bene alla salute neppure vivere subendo ogni giorno decisioni stolte ed altre dannose, vedendo che non si fa nulla di quanto serve per sistemare i quartieri, impedire le esondazioni dei fiumi, contrastare quella criminalità e quello spaccio di droga che vietano a troppi di uscire di casa in sicurezza.
Questa è la Milano di Sala non la mia ma visto che è l’inizio dell’anno possiamo sempre sperare che alle prossime elezioni diventi sindaco qualcuno che abbia Milano nel cuore non solo come città del turismo e degli affari, una città che torni ad essere vivibile per tutti.