In EvidenzaPolitica

Il campo stretto

Occhiuto è stato riconfermato governatore della Calabria, la sua vittoria, di larga misura, era abbastanza scontata dopo una competizione elettorale con il candidato del “campo stretto” che farnetica promesse impossibili e non conosceva i problemi del territorio.

Campo stretto, sempre più stretto, visti i risultati e le difficoltà, per le troppe differenze inconciliabili tra i diversi partiti, che incontrano i suoi rappresentanti per farsi accettare dagli elettori.

Il centro destra continua a confermarsi partito di governo anche nelle regioni ma, dopo la giusta soddisfazione, dovrà seriamente occuparsi del sempre maggior numero di astensioni, ogni volta che un cittadino non esercita il proprio diritto – dovere di votare è una sconfitta per la democrazia.

Qualche dirigente di partito può anche accontentarsi di governare con la maggioranza di quella che, a volte, è la minoranza degli aventi diritto al voto, mentre a chi ha interesse vero per il futuro dell’Italia non possono sfuggire i pericoli che la sempre maggior astensione comporta.

Riportare i cittadini al voto passa anche da una modifica della legge elettorale che deve tornare ad essere preferenziale e proporzionale, dal chiedersi se le Regioni, così come sono, rappresentano una realtà utile e vicina ai cittadini, se l’abolizione delle Province, come erano strutturate, sia stata una scelta saggia, se la politica, rappresentata sempre con toni conflittuali, non abbia stancato, se la mancanza sul territorio di punti di riferimento dei partiti non contribuisca, insieme all’uso eccessivo della rete, a distaccare sempre più i cittadini.

Siamo purtroppo nella società dell’apparire, del mordi e fuggi, delle dichiarazioni non ponderate e lanciate sui social senza pensare alle conseguenze, della volubilità di leader che cambiano idea ogni momento, di guerre sanguinose e di odi antichi risvegliati dall’inconsistenza culturale di chi dovrebbe occuparsi del presente e dell’immediato futuro.

Siamo nella società dell’indifferenza e dell’ignoranza e la politica sembra sempre più voler coltivare sentimenti negativi e distruttivi e l’astensione non è più solo la protesta di alcuni ma il disinteresse di troppi, così a rischio è proprio quella libertà e democrazia delle quali spesso si parla a sproposito mentre si agisce per azzerarle.

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio