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In attesa di Giustizia: buon anno

Buon 2025 a voi lettori e buon anno, soprattutto, ai cittadini milanesi che – grazie alla ennesima iniziativa green – del sindaco Sala potranno disporre di un presidio in più a tutela della loro salute: il divieto di fumo all’aperto se tra il vizioso di turno e l’astante più vicino intercorre uno spazio inferiore ai dieci metri.

Cosa c’entra tutto ciò con la giustizia? C’entra, c’entra perché avverso le contravvenzioni amministrative è possibile, a seconda dei casi, fare ricorso al Giudice di Pace o al T.A.R.  e c’è da prevedere un intasamento senza precedenza dei ruoli di udienza da parte di fumatori colti in flagrante accensione di sigaretta in un contesto in cui evitare la sanzione sarà per un verso pressochè impossibile e per altro diabolico da dimostrare il mancato rispetto della distanza.

A prescindere dalla considerazione che in alcuni luoghi il divieto dovrebbe ritenersi sostanzialmente assoluto per le caratteristiche di pedonabilità ed affollamento in determinati giorni ed orari, in particolare nelle grandi arterie commerciali come Corso Vittorio Emanuele piuttosto oppure nelle zone della movida sul genere dei Navigli, proviamo ad immaginare cosa potrebbe accadere, per esempio, ad un residente in Corso Buenos Aires che rientra a casa dal lavoro, sotto sera in una condizione di maggiore tranquillità…

…I negozi sono chiusi o prossimi alla chiusura ed anche i bar si stanno spopolando degli appassionati di quella tradizione tipicamente milanese che è l’aperitivo, persino il traffico veicolare si va riducendo ed il nostro immaginario cittadino dopo una giornata in ufficio decide di godersi una fumatina, appena uscito dalla metropolitana o disceso da un tram, lungo l’ultimo tratto a piedi: dovrà, tuttavia, procedere a zig zag per schivare, mantenendo la distanza, i pedoni che gli vengono incontro, forse dotandosi di un paio di smart glasses muniti di telemetro. La mancanza di specchietti retrovisori montati sul cappotto volti ad  adocchiare  quelli provenienti alle spalle comporta il rischio di esporli  a micidiali esalazioni durante l’avvicinamento e l’eventuale sorpasso. Permane, tuttavia, la difficoltà di tutelare da una mezza boccata di Marlboro quelle specie protette che sono i ciclisti o centauri in monopattino che sfrecciano e sbucano da ogni dove, incuranti di semafori, senso di marcia, attraversamenti pedonali e rischiano di terminare la giornata spiattellandosi contro una Tesla (sia pure munita di benedizione da Palazzo Marino dell’autista cultore dell’elettrico) che silenziosamente impegna un incrocio o una fiancata del tram 9.

Che ne sarà di costui? Ci saranno ronde di cittadini salutisti pronti a chiamare le Forze dell’Ordine dopo aver immortalato l’inquinatore con il telefono, posti di blocco della Polizia Locale dotati di apposita strumentazione laser per calcolare le distanze oppure si andrà a occhio?  E che dire del momento della contestazione?

“Concilia?”  “No, guardi, signor Vigile, secondo i miei Ray Ban Meta erano dieci metri e otto centimetri e non nove e novanta come dice lei”…e, come osserverebbero i giuristi più raffinati: quid juris se le  potenziali “vittime” fossero fumatori a loro volta, che magari avevano appena spento la lor sigaretta? il divieto vale anche nei loro confronti? Bisognerebbe, forse interpellare come testimoni tutti i presenti prima di redigere il verbale e sentire anche la loro versione circa la distanza? Sono solo alcuni esempi di ciò che potrebbe accadere.

Delle due l’una: o nessuno verrà mai multato vanificando la rigorosa scelta del Primo Cittadino oppure – anche nel malcelato intento di fare cassa – vi saranno raffiche di sanzioni che saranno puntualmente impugnate soffocando definitivamente di ricorsi gli uffici giudiziari deputati ad esaminarli.

E il Sindaco come reagirà? A Dio piacendo non potrà candidarsi per un ulteriore mandato, e siccome manca ancora un po’ di tempo alla fine di questo, qualcuno potrebbe dargli un suggerimento: perché, in luogo di queste iperboliche idiozie non dispone un censimento degli impianti di riscaldamento delle Case ALER e spende un po’ di soldi per sostituirli, posto che ancora funzionano quasi tutti a gasolio (qualcuno, non è da escludere, persino a carbone) ognuno dei quali in un’ora inquina più del Titanic con le macchine a tutta forza per tentare di evitare l’iceberg?

Nel frattempo, Buon Anno di cuore a tutti voi: fumatori e non, ciclisti virtuosi e possessori di diesel Euro 6 che dovreste vergognarvi di avere.

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